NORCIA – L’università a disposizione del territorio. È da questo importante concetto che parte la proposta del Rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero, di candidare la Valnerina a sede delle Universiadi.
L’ardua sfida è stata lanciata questa mattina a Norcia durante l’incontro per illustrare i dati del progetto “Lo Sport per la Valnerina” curato dall’Università di Perugia, dall’assessorato allo sport della regione Umbria e dal CONI.
A raccoglierla è stato direttamente il presidente del CONI Giovanni Malagò (foto), che a due anni dall’ultima visita è tornato nella città di San Benedetto, dove il terremoto ha messo in ginocchio anche l’intero sistema sportivo.
“Lavoriamoci, accetto la sfida” ha detto il Presidente del CONI, che ha sottolineato l’importanza e la valenza di un evento internazionale come le universiadi ambitissime da tante città in tutto il mondo e da presigiosi atenei.
Difficile pensare ad una candidatura della Valnerina per ospitare una manifestazione sportiva che vanta un numero di partecipanti simile a quello delle olimpiadi, ma una proposta sviluppata sulla linea di Milano-Cortina, sull’asse Norcia-Perugia (con Norcia che fa la parte di Cortina) con il coinvolgimento di tutta la regione, come ha fatto il Trentino nel 2013, potrebbe essere sostenibile. Anche lo stesso presidente Malagò ha fatto notare che per la prima volta si è trovato davanti ad uno studio così dettagliato relativo ad un area così ristretta, definendolo un “Case History”.
Una proposta che visti i dati emersi dal progetto “Lo Sport per la Valnerina” permetterebbe di perseguire al massimo i vari aspetti presi in considerazione nell’analisi dai professori universitari. Prestigio per l’ateneo umbro, riqualificazione funzionale dell’impiantistica sportiva e ricaduta economica sul territorio sarebbero solo alcuni dei benefici di una possibile universiade.
A confermare il sostegno della Regione Umbria ad una eventuale candidatura è stata anche la presidente Dontalla Tesei, intervenuta ieri al margine dell’iniziativa nursina. La sfida “impossibile” quindi è stata lanciata ora vedremo quale sarà l’esito.