TOKYO – Dagli allenamenti con la moglie ad una storica medaglia olimpica. È la storia di Emanuele Renzini, tecnico di pugilato della nazionale italiana femminile che, dopo la debacle degli uomini non qualificati dopo oltre 100 anni, ha avuto il compito di tenere alto l’onore della nobile arte azzurra.
E allora a Tokyo arriva la prima medaglia della storia del pugilato in rosa italiano. A metterla al collo è la poliziotta campana Irma Testa, che nella categoria dei pesi piuma (54-57 kg) vince uno splendido bronzo.
L’azzurra, allenata proprio dal tecnico folignate, dopo aver superato ai quarti con un netto 5 a 0 la canadese Veyre, all’alba in Italia è stata protagonista di una grande semifinale contro la filippina Nesthy Petecio. La pugile azzurra mette cuore ed animo sul ring, ma alla fine la vittoria va alla ceca per 4 a 1. Niente finale quindi con il sogno dell’oro che svanisce, ma è comunque grande festa.
Una bella storia quella di Renzini, che negli anni 90, dopo aver praticato la pallacanestro, si avvicina alla boxe grazie alla moglie. L’esperienza in azzurro parte nel 2001 quando nasce la nazionale di pugilato femminile. Vent’anni di lavoro ed esperienza, fino alla storica medaglia di questa mattina.