SPOLETO – “Quella di domenica mattina è la più grande emozione che può provare un genitore di un figlio sportivo”. Sono le Parole di Anna Maria, la mamma di Agnese Duranti che ieri dopo la gara in videochiamata ha sentito la figlia ed è scoppiata in lacrime.

“Agnese ci ha mostrato la medaglia – racconta Anna Maria – e per l’emozione (insieme al papa Francesco e alla sorella Marta ndr) abbiamo pianto, poi lei ha iniziato a ridere”.

Un pianto di grande gioia, perché si è avverato un sogno, quel sogno di tutti i bambini che iniziano a praticare sport.

“Agnese ha iniziato tardi a praticare ginnastica, a 9 anni, vedeva Andreaa Stefanescu e voleva ripetere la sua esperienza. Voleva entrare nella squadra de La Fenice ed ha esordito in serie A, poi il sogno della nazionale, poi l’obiettivo della qualificazione olimpica, fino alla medaglia.

Quella della 21enne spoletina è una bella storia a tappe, ma volta per volta con tanto sacrificio si è alzata l’asticella fino ad arrivare alla vittoria della medaglia di bronzo alle olimpiadi.

“Agnese mi dice sempre che lei senza la squadra non è nessuno – continua al mamma – la sua grande forza è la modestia, l’umiltà che insieme al lavoro le hanno permesso di raggiungere questo grande risultato. Il talento non basta, c’è bisogno di determinazione ed Agnese fu determinata già alla prima convocazione in nazionale. L’ambizione deve essere dei figli non dei genitori, Agnese è rimasta la stessa di quando ha iniziato, è sempre uguale”.

A mia figlia dico sempre “Non importa quale sia il risultato, questo percorso che hai fatto te lo troverai nella vita”. Agnese è una ragazza di grandi valori morali ed etici e alla fine qusta medaglia la ripaga del lavoro e del sacrificio”.











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