VICENZA – Mancano poche ore alla semifinale di Euro 2020 tra Italia e Spagna e anche stasera tra i protagonisti con la maglia azzurra ci saranno Ciro Immobile, Marco Verratti e Lorenzo Insigne.
Nella stagione 2011/2012, dieci anni fa esatti lo spoletino ex Foligno Stefano Giacomelli vestiva la maglia del Pescara proprio insieme ai tre giocatori della nazionale italiana. Dopo la splendida stagione con il Foligno in C1 infatti l’allora direttore sportivo dei Falchi Federico Cherubini perfezionò il passaggio di Giacomelli alla società abruzzese. Il Pescara di Zeman con Verratti, Insigne ed Immobile, manco a dirlo, volò in serie A. Stefano Giacomelli, chiuso da Insigne a gennaio si è trasferito alla Ternana ed ha vinto il campionato di serie C.
«Fu l’anno in cui lavorai di più a livello atletico della mia carriera – afferma Giacomelli nell’intervista al Corriere del Veneto – I gradoni di Zeman non sono una leggenda, credetemi. Lui ha un’impostazione ortodossa della preparazione, poi i risultati si vedono sul campo. E quella squadra volò in serie A con un rendimento stratosferico».
Verratti?
“Ha un’intelligenza tattica straordinaria, dove lo metti fa la differenza. E ha un senso della posizione che difficilmente si trova a quei livelli”.
Giacomelli al Pescara era la riserva di Insigne. «Le cose che fa adesso in campo le faceva già allora. Chiuse la stagione con 18 gol. Si è affinato, ha ampliato il suo repertorio. Io quell’anno scesi in campo nove volte, di cui quattro da titolare. Zeman battezzava undici titolari e andava avanti dritto per dritto. A gennaio decisi di cambiare e di trasferirmi a Terni, vincendo il campionato di C».
Ed in fine Immobile: «Ciro era una furia autentica già allora, una forza e un fisico superiori alla media. E aveva tutti i colpi che lo hanno contraddistinto nel corso della carriera fin qui. Poi devo dire che nel 4-3-3 di Zeman lui si trovava particolarmente a suo agio. Chiuse il campionato segnando 28 gol, tantissimi. E fu una delle chiavi della promozione».