SPOLETO (dm) – Lo sport per una città è uno dei veicoli promozionali più efficaci. Lo sanno bene a Conegliano Veneto, che grazie alla pallavolo femminile è divenuta nota in tutto il mondo. La pallavolo ha anche rappresentato un ottimo veicolo per promuovere il Prosecco Doc. Sassuolo pochi anni fa era nota solo nell’ambiente dei piastrellisti e grazie al calcio di serie A ora è costantemente presente sui media nazionali. Caso ancora più emblematico quello di Castel di Sangro che divenne nota agli italiani solo quando la locale squadra di calcio salì in serie B. Grazie al calcio tutti sanno che Chievo è una frazione di Verona.
Qualcuno dirà “ma Spoleto è già conosciuta nel mondo”. Oggi però con una società sempre più pluralista e sempre meno di massa una buona campagna “pubblicitaria” si articola su più canali con lo scopo di raggiungere target diversificati e lo sport è sicuramente uno dei canali più potenti.
Detto ciò è impossibile non constatare che, dopo tanta gloria, con Spoleto che per anni è stato protagonista in vari campionati interregionali e nazionali, il sistema sportivo cittadino è ridotto ai minimi termini. Maran Spoleto in A1 di calcio a 5, Marconi Monini in A2 di pallavolo, La Fenice Spoleto in A1 di ginnastica ritmica, la Voluntas Spoleto in serie D di calcio. Bei tempi, anche piuttosto recenti, e grande “orgoglio spoletino”, ma oggi la città di Spoleto per quanto riguarda gli sport di squadra varca i confini regionali solo con La Fenice, che però disputa il campionato di serie C, e con il Tc 2 Valli che per la prima volta prende parte al campionato di serie B2 di tennis. Ad oggi la società di maggior prestigio è la Spoleto Nuoto che porta in alto il nome della città a livello nazionale ed ora anche internazionale.
Con la retrocessione di domenica della Ducato Spoleto, il mondo del calcio locale raggiunge i minimi storici. Addio anche al massimo campionato regionale di Eccellenza e pensare che fino al 2019 c’era addirittura il derby Spoleto-Ducato. L’anno prossimo la massima espressione del calcio spoletino sarà in Promozione come Campello sul Clitunno. Uno spoletino che ama la pallavolo il sabato può andare a Trevi dove da anni la società locale disputa con grande onore la terza serie femminile. La pallacanestro sta cercando di risalire, ma ad oggi disputa l’ultima e la penultima serie regionale.
Insomma la situazione dello sport spoletino è drammatica e l’assenza delle prime squadre si ripercuote pesantemente anche sullo sport di base e giovanile. Tutte le società infatti, chi più e chi meno, anche a causa della pandemia, lamentano un calo dei praticanti anche tra i giovani. Per non considerare l’aspetto sociale, che in una città dove non c’è neanche un cinema, assume particolare importanza. Difficile dimenticare che fino a qulache anno fa circa mille persone la domenica si ritrovavano al palazzetto dello sport per tifare la squadra del cuore nel campionato di pallavolo di serie A2. Ancora più embelmatica la foto del 2006 quando allo stadio Comunale la città festeggiava la promozione nel campionato di serie C2 di calcio.
Uno dei punti cardine della campagna elettorale del sindaco Andrea Sisti, per ciò che concerne il settore sport, era quello di affidare, dopo due mandati di assenza, la delega allo sport. Il sindaco ha addirittura affidato a due assessori l’incarico di seguire questo delicato settore: l’assessore Lugina Renzi si occupa dello sport di base e giovanile nell’ambito scolastico, mentre tutto il resto è di competenza dell’assessore Stefano Lisci.
Gli amministratori devono prendere atto di questa situazione ed attivare politiche di rilancio di un settore importante per l’economia locale sotto diversi aspetti. C’è bisogno di ricostituire un “sistema sport Spoleto”, partendo dalla sensibilizzazione degli imprenditori locali, che sempre più spesso preferiscono investire altrove o in altri settori. Recuperare le risorse del territorio evitando ad esempio che società di proprietà pubblica sponsorizzino realtà diverse da quelle del territorio (caso Vus.com con Sir Perugia). Ad oggi nel settore sport l’amministrazione comunale si è limitata a gestire a stento l’ordinario.
C’è bisogno di un rapido e concreto cambio di passo, ma soprattutto di un progetto con degli obiettivi ben precisi anche a proposito dell’impiantistica. Niente di più deleterio di sporadiche iniziative volte ad accontentare oggi uno e domani l’atro interlocutore. Il punto di partenza deve essere un incontro pubblico con tutte le società sportive locali e gli attori dello sport spoletino. Quando si tocca il fondo si può solo ripartire.