CANNARA – Il Presidente del Cannara Alessandro Baldacci, visivamente amareggiato, per l’ennesima sconfitta ha lasciato la tribuna dello Spoletini insieme al Patron Antonio Baldacchini. I due si sono rapidamente consultati, commentando a caldo la partita contro lo Scandicci ed è proprio da queste poche parole che sarebbe nata l’ipotesi di un cambio in panchina.
Effettivamente in questi casi, dopo sei sconfitte consecutive, per dare una scossa alla squadra una soluzione è quella di provare con il cambio dell’allenatore e allora è spuntato il nome dell’ex Foligno Antonio Armillei. Il suo nome era circolato anche in estate prima dell’arrivo di Ezio Brevi.
Effettivamente la squadra sta vivendo un periodo di profonda crisi, ma è anche vero che il Cannara nell’arco di meno di due mesi (pausa Covid inclusa) ha cambiato quasi per intero la squadra. Si perché oltre ad Orazzo, agli ex Foligno Peluso e Bisceglia e al greco Myrtollari, ieri in campo c’era anche una nuova punta ovvero l’attaccante Diallo Oumar, classe 2005, proveniente direttamente dal Canada. Per lo più Brevi contro lo Scandicci ha anche provato la carta Fondi in difesa, che a dire la verità ha funzionato. Insomma una squadra quasi nuova che non ha bisogno di una scossa, anzi necessita di tranquillità per lavorare perché il campionato di serie D è un campionato competitivo e portare a casa i risultati con 5/11 che lavorano insieme da poco più di una settimana è quasi impossibile.
La dirigenza quindi punterebbe il dito contro l’allenatore, ma è chiaro che parte delle responsabilità dell’attuale situazione è anche degli stessi dirigenti che sin dall’inizio hanno commesso diversi errori frutto di poca esperienza, ma soprattutto di scelte sbagliate e tardive.
Partiamo dall’inizio: la società conferma in blocco il gruppo dell’anno passato che bene aveva fatto con Mister Antonio Alessandria. Il cambio in panchina è una sorpresa per tutti perché Alessandria oltre a disputare un gran girone d’andata conquista la salvezza e vince la classifica “giovani di valore”, che per una società come il Cannara vale quasi più di vincere il campionato. Nonostante ciò arriva Brevi, ma la rosa a sua disposizione, rispetto all’anno passato, ha perso tre giocatori di estremo valore Ferreira, Bagolo e Ubaldi, non rimpiazzati con giocatori all’altezza della serie D. Brevi è un uomo di campo a differenza di Alessandria che invece è molto bravo a dare indicazioni ai dirigenti anche per costruire la squadra. Il nuovo allenatore ha accettato la sfida di affrontare il campionato con una rosa corta che dopo poco perde anche la prima punta Donati.
Difficile giocare senza prima punta, ma soprattutto senza la possibilità di fare sostituzioni. La società corre ai ripari tessera un’improbabile Di Giovanni, poi in ritardo rispetto alla partenza di Donati, arriva l’attaccante Mingiano che segna una rete e poi si infortuna. Anche la fortuna non è dalla parte del Cannara che con la riapertura del mercato manda via anche Morcacci e Bei e sposa la soluzione di rivoluzionare la rosa che nonostante gli innesti rimane corta e mal costruita. Tanti attaccanti, ma a centrocampo non c’è u’alternativa d’esperienza a Mattia e Fondi, in difesa solo fuoriquota con il solo Bisceglia che domenica prossima sarà anche squalificato. Qualche dubbio anche sulle scelte dei fuoriquota che sicuramente non hanno reso cime ci si attendeva.
Ora quindi il testimone potrebbe passare a Mister Antonio Armillei che predilige il 4-3-1-2. Armillei è un ottimo allenatore, ma giunti a questo punto la situazione a Cannara non è semplice anche se al termine del campionato manca quasi tutto il girone di ritorno. Il calcio comunque è galantuomo e alla fine premia chi merita.