FOLIGNO (di Gabriele Grimaldi) – E’ un Renato Colavita scatenato quello che ha parlato ai microfoni di Umbria Tv nella serata di venerdì (intervista video) di Silvano Baccarelli e immagini di Giorgio Polli). Il presidente del Foligno Calcio ha toccato tanti argomenti, dalla sua scelta di guidare il club biancoazzurro fino all’obiettivo di salvare squadra e società passando per il discorso stipendi, debiti e mercato.
SCELTA DI FARE IL PRESIDENTE
“Per me è stata un po’ una scommessa. Io non sono a conoscenza del mondo del calcio perché non ho mai praticato nella mia vita il calcio. La prima volta che sono entrato in uno stadio è stata per la partita di Coppa Italia ad Arezzo alla presidenza del Foligno. La cosa mi ha appassionato molto. Ho trovato una bella squadra, ma anche tanti problemi di persone assolutamente poco serie. Mi fermo al poco serie… Sono persone che hanno fatto tanti danni, persone che hanno pensato a mettersi soldi in tasca e a fare i propri interessi. Nessuno mai tirava per la società, cosa che ho fatto io. Ho cambiato completamente staff, sono andate via le persone che avevano creato danni importanti. Quando sono entrato c’erano centinaia di migliaia di euro di debiti (800 mila ndr). In parte sono riuscito a sistemare (ne sarebbero rimasti 200 mila ndr). Ci stiamo impegnando per raggiungere i risultati che Foligno merita, avendo il terzo stadio dell’Umbria ed essendo una realtà importante con 60 mila abitanti. Non può trovarsi in una situazione che ho trovato io“.
DELUSIONI
“Dispiace che Foligno non mi ha aiutato, la città non mi ha aiutato e gli imprenditori non mi hanno aiutato tranne quei 4-5 amici che hanno avuto fiducia in me. Tutti gli altri, appena si nomina il Foligno Calcio, sono terrorizzati e in parte lo capisco. Mi dispiace molto – ma gli do il peso che gli do – per qualche tifoso che sputa proprio delle sentenze. Oggi gli ho fatto vedere la realtà del Foligno Calcio, quello che ho fatto, le situazioni che abbiamo sistemato. Ho pagato io gli unici tre stipendi ai ragazzi. Ci sto mettendo tutto l’impegno del mondo. Non sono Berlusconi, ma un piccolo imprenditore che ha investito qualche centinaia di migliaia di persone- Adesso ho bisogno di aiuto di sponsor importanti e di persone che possano dare una mano non a me, ma al Foligno Calcio. Voglio riportare la Curva piena di tifosi e lo stadio pieno. Anziché dire bugie, dessero una mano tutti quanti. Se sanno solo criticare, non raggiungiamo niente. E comunque vado avanti per il mio cammino: le chiacchiere le lascio a chi ha tempo di chiacchierare“.
ADDIO PELUSO
“Ha problemi a casa e situazioni da risolvere. E’ un ottimo giocatore, ottimo professionista e capo squadra- E’ nata anche un’amicizia con Peluso e ci siamo promessi che il suo bambino venga a cavallo da me. Peluso da quello che mi ha detto preferisce retrocedere, fare 2-3 allenamenti a settimana, andare a giocare in una squadra vicino casa. Sembra sia il San Sisto…però Peluso è libero. Secondo me nelle gambe ha molto più di tanti. Mi dispiace perderlo, ma è inutile che lo costringo a rimanere e poi non rende come dovrebbe“.
ACQUISTI
“Mio figlio Manuel Colavita, direttore sportivo, ha acquistato altri otto giocatori che non conosco, se ne occupa lui. Darà lui i nomi. Stiamo rafforzando la squadra che è scontenta perché deve prendere gli stipendi. Fino a novembre sono stati pagati, fondamentalmente manca dicembre. Penso che tutte le società non stiano meglio di noi. Spero di aver fatto del bene, ma se la corda la tiriamo tutti facciamo molto prima, mentre se la tira solo uno ci vuole tempo“.
MESSAGGIO AI TIFOSI
“Ai tifosi dico: basta con le critiche, basta chiacchierare!“.
OBIETTIVO
“Io ho prospettato di fare una cordata di imprenditori. Ci sono agganci che dovremmo definire entro i primi di febbraio. Essere il presidente del Foligno per me è un orgoglio, ma non una necessità. Per cui se domani arriva qualcuno e mi dice ‘ecco qui 500 mila euro’, io gli dico ‘bene, prego’ e gli do il posto. Ma voglio persone serie e non buffoni, persone corrette che siano solide economiche. Tutti quelli che pensano di venire qui a comprare il Foligno…il Foligno non è in vendita, il Foligno ha bisogno di aiuto. Se volete aiutare il Foligno ben venga. Io voglio salvare il Foligno perché con il sindaco e l’assessore allo sport – con cui sono amico da 30 anni e mi hanno spinto molto a fare questo cosa- vorrei riuscire in questa mia battaglia. Sicuramente riuscirò“.