FOLIGNO – L’ascia di guerra è stata sotterrata. Sembrava uno scontro destinato a non risolversi poi all’improvviso, come per magia, è scoppiata la pace. Renato Colavita, Gianfranco D’Angelo e Pierluigi Petritola tornano sui propri passi e ricompongono la frattura. Insomma, come se niente fosse successo, nonostante gli attacchi e le polemiche degli ultimi 10 giorni.
Colavita ha voluto spiegare la sua posizione: «Sapete delle varie situazioni che sono accadute in questi giorni. C’è stata una piccola battaglia all’interno della società. Forse ho alzato un po’ i toni, ma fa parte del mio carattere. Ci siamo messi seduti, da persone intelligenti, e abbiamo definito determinate situazioni. Ho acquistato la maggioranza delle quote del Foligno Calcio e fatto dei progetti importanti per creare un polo sportivo tra piscina, palazzetto e “Blasone” che spero di riuscire a fare. Ci sono progetti importanti anche alla Fulginium, qui a Corvia; cercheremo anche di rimettere in piedi le giovanili. Abbiamo degli impegni grossi a livello economico con i giocatori, ma li risolveremo a breve. Si litiga tra padre e figlio, figuriamoci nelle società… Non voglio che D’Angelo e Petritola vadano via: sono dei professionisti anche se – ride – li ho chiamati “capre”. Loro volevano andare via, darmi tutto, ma ho chiesto loro di rimanere. Inizialmente pensavo che un cambiamento di allenatore potesse destabilizzare la squadra: diciamo che ho peccato di ignoranza. La squadra appare unita, compatta e contenta. Diciamo che hanno avuto ragione loro…».
L’ad Gianfranco D’Angelo ha aggiunto: «La diatriba era dovuta all’esonero dell’allenatore. Era da tempo che avevamo linee diverse, ma per il resto eravamo andati d’amore e d’accordo. Ho fatto di testa mia, perché non riesco ad accettare questa classifica e al presidente non era andata giù. Nei prossimi giorni formalizzeremo il passaggio delle quote. Il CdA rimarrà lo stesso, ma noi andremo in minoranza. L’allenatore Marmorini? Ovviamente rimane. La squadra è contenta del nuovo tecnico. Il presidente è nuovo del calcio e di queste dinamiche. Gli stipendi? Li paga la società, non uno o l’altro. Di quanto siamo indietro? Di uno: dobbiamo pagare ottobre».
Un tifoso ha contestato quanto accaduto negli ultimi giorni, parlando di «figura di m…» e di «mancanza di rispetto». Ha risposto D’Angelo: «Abbiamo mancato di rispetto? Rispondo che stiamo a riparare i danni fatti dalla gente di Foligno che amministrava prima questa società…Nessuno ci ha dato una mano. I cittadini ci devono ringraziare!». Colavita ha aggiunto: «Ora farò dei sacrifici, nessuno fino a questo momento mi ha dato una mano. Porto il rispetto che mi viene dato».
Il dg Pierluigi Petritola ha voluto illustrare una piccola novità: «Il nostro intento era quello di ricompattare la società – ha esordito -. Con Renato è stato facile trovare un accordo: è una persona impulsiva, capisco anche le sue parole. Tutti noi teniamo al Foligno Calcio e alla città di Foligno. Noi vorremmo coinvolgere nel nostro gruppo e nel progetto Sante Lini (foto), nominandolo responsabile degli impianti di Corvia e vice-presidente onorario».
Lo stesso Lini, ex presidente della Fulginium, presente tra il pubblico, ha così commentato, prendendosi un paio di giorni di riflessione: «Sono onorato di aver ricevuto questa richiesta, la stima è reciproca. La devo valutare, è come un meteorite questa proposta. Non me l’aspettavo».