ROMA – Alla Pianese non sono bastati due gradi di giudizio e in seguito al noto errore arbitrale avvenuto nella partita in casa del Cannara dell’1 novembre 2020, persa per 2 a 0, si appella ora al Collegio di Garanzia del Coni.

La società toscana chiama in causa Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la A.S.D. Cannara e nei confronti della Lega Nazionale Dilettanti (LND) e del Dipartimento Interregionale LND e chiede l’annullamento della decisione della Corte Sportiva d’Appello FIGC del 14 dicembre 2020, che al secondo grado di giudizio aveva ribadito quanto già deciso dal Giudice Sportivo Nazionale, che aveva respinto il primo reclamo della Pianese, convalidando il risultati di 2 a 0 per il Cannara.

Ma cosa era successo?
Al 9’ del primo tempo su una azione di ripartenza del Cannara, il numero 8 della Pianese Nicola Ghini commette un brutto fallo su Frustini. Il guardalinee segnala l’episodio al direttore di gara che ferma il gioco concede il fallo al Cannara, ma invece di espellere l’autore del fallo che non viene neanche ammonito espelle il numero 10 Andrea Zini. A nulla valgono le proteste dei giocatori toscani l’arbitro conferma la sua decisione e l’attaccante ex Arezzo, che ha più volte precisato al direttore arbitrale di non essere lui l’autore del fallo, è comunque costretto a lasciare il campo.

Ad ammettere l’errore era stato lo stesso arbitro, ma è evidente che “lo scambio di giocatore” non ha assolutamente penalizzato la Pianese, che avrebbe comunque giocato 80 minuti in inferiorità numerica. Una eventuale ripetizione della partita invece penalizzerebbe pesantemente il Cannara che, visti i fatti, aveva acquisito il diritto di giocare in superiorità numerica.

Inutile dire che un eventuale ribaltamento della decisione da parte del Collegio di Garanzia del Coni rappresenterebbe un “attentato” ai più banali principi sportivi.

 

 

 











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