SPOLETO – “La fortuna aiuta gli audaci”. Sono le parole di Manuel Leone (foto di Marco Sivori), giovanissimo attaccante che sta facendo sognare i tifosi dello Spoleto. Ad agosto compirà 18 anni e sta vivendo una stagione da incorniciare perché ha già realizzato 19 reti ed è uno dei migliori fuoriquota di tutto il calcio umbro. Ora con il suo Spoleto sogna la promozione in Eccellenza, ma è chiaro che il giovane bomber di Castel Ritaldi guarda avanti ed il suo obiettivo è quello di diventare un professionista del cacio.
Il gol numero 19 è arrivato domenica contro il Bevagna ed è stato un gol importante perché ha lanciato la rimonta dei biancorossi che alla fine si sono imopsti per 3 a 1 mantenendo la vetta momentanea della classifica.
“La partita si era messa male – afferma Manuel – perché inizialmente non siamo riusciti ad imporre il nostro gioco, mi è capitata quella palla e ho segnato il gol del pari, poi nella ripresa siamo stati bravi a prenderci la vittoria. Sarà dura vincere il campionato, ma noi ci proveremo fino alla fine. Noi dobbiamo vincerle tutte, poi alla fine vedremo. Il Terni è una squadra molto forte, dobbiamo sperare in un passo falso. Domenica i nostri avversari vanno a Foligno su un campo difficile perché la Vis è una buona squadra. Noi ospitiamo il San Venanzo e non sarà facile perché è un’ottima squadra. Onestamente dal San Venanzo mi aspettavo qualcosa di più”.
Per Manuel quella di quest’anno è la prima stagione nel cacio dei grandi. Come ti trovi allo Spoleto?
“Mi trovo bene con la società, mi sta dando la possibilità di mettermi in mostra e sto avendo grande visibilità. Ho un ottimo rapporto con i compagni di squadra. Io ho sempre avuto rispetto dei più grandi, ascolto sempre cosa dicono ed i loro consigli. Ho la fortuna di giocare con giocatori come Gesuele o Zuppardo che hanno fatto esperienze importanti nel mondo del calcio. So benissimo che loro mi danno consigli solo per il mio bene”.
Una carriera beve ma intensa…
“Ho iniziato a giocare sotto casa al campo di Castel Ritaldi con la Ducato quando avevo 6 anni, poi dal Calisto siamo andati a San Giacomo e a 10 anni mi sono trasferito al Perugia. Sono rimasto fino all’anno scorso ho giocato nella under 17, poi ho iniziato la Preparazione con la Primavera, ma alla fine è arrivato lo svincolo e sono arrivato allo Spoleto. Quest’anno mi sento bene, segnare aiuta a segnare, mi sento sicuro ogni volta che tiro sono pericoloso, ho qualcosa in più rispetto agli anni passati. Mi sono meravigliato anche io perché l’anno scorso non riuscivo a giocare così”.
Qual è il tuo obiettivo?
“Mi piacerebbe fare il calciatore ed arrivare nei professionisti. So che nonostante non giochi più con il Perugia per me è ancora possibile arrivare a giocare nel calcio professionistico. Ci sono tanti casi di giocatori svincolati da giovani da società importanti che poi sono comunque arrivati a giocare ad alti livelli.
Per i tifosi dello Spoleto sei diventato un idolo, ma ogni domenica in tribuna c’è chi ti sostiene i modo particolare…
Si voglio ringraziare i tifosi biancorossi che mi hanno anche assegnato il soprannome di “Flash”. È emozionante vederli gioire quando segno e quando vinciamo. Voglio ringraziare però anche la mia famiglia, nonno, papà, la mia fidanzata e mio fratello. Mi piace dimostrare a loro quello che valgo e tornare a casa commentando le partite.
Insomma Manuel Leone è un ragazzo semplice, determinato, con la testa sulle spalle e con le idee chiare, che merita sicuramente più del campionato di Promozione. Velocissimo, dotato di una buona tecnica, vede bene la porta e può contare anche su un buon tiro. Non si nasconde, preferisce giocare in attacco e senza dubbi quello è il ruolo dove riesce a dare il massimo. A parlare è il campo e quando parla il campo gli esperti di calcio ascoltano. Domenica a Bevagna infatti a quanto pare era presente in tribuna un osservatore di una squadra professionistica. L’auspicio è che a Perugia si siano sbagliati e che Manuel possa presto spiccare il volo verso il calcio che conta anche se con un po’ di egoismo a Spoleto lo vorrebbero in biancorosso.