BEVAGNA (R.M.) – La grande sorpresa del campionato prova di nuovo a fare il colpaccio. Il Bevagna di Massimo Carli, quarto in classifica a quota 14, domenica sfiderà al “Blasone” il Foligno, terzo, con l’obiettivo di continuare a sognare e ripetere, magari, quanto successo lo scorso anno:

«Siamo ovviamente soddisfatti di quanto fatto in queste prime giornate – spiega l’allenatore gialloblù -, ma ricordiamoci sempre di volare bassi e di lavorare per migliorare. Ora abbiamo lo scontro con una delle più forti del campionato: prepariamoci per bene, perché è un attimo a passare dalle stelle alle stalle e non vogliamo rischiare questo».

Lo scorso anno finì con un clamoroso 3-0 per i canarini, con super Capaldini autore di una tripletta (poi al ritorno 2-0 per i Falchi). Tuttavia questo Bevagna appare squadra matura…
«No, secondo me possiamo crescere – replica Carli -. A Spoleto, contro un’altra squadra fortissima, avevamo fatto una grande prestazione e un buon risultato e vogliamo assolutamente ripeterci domenica. Il 3-0 dell’anno scorso è acqua passata, sono molto più forti. Incontriamo una squadra quasi del tutto rinnovata e migliorata, come detto è tra le più forti del girone e molto ben allenata.

Ci sono tutti i presupposti perché sia una gara complicata per noi, ma sono anche le partite più belle da giocare, perché danno tante motivazioni, sia personali che per tutto l’ambiente. Ci teniamo a dare una soddisfazione a chi ci segue.

Sognare non costa nulla, ma noi siamo anche realisti. Cosa succederà non si sa, vediamo una partita dopo l’altra… Siamo anche il miglior attacco? Se i miei ragazzi sono riusciti a fare diversi gol è perché lo hanno voluto con forza; questo dipende relativamente dai dettami tattici. Li ringrazio per la grande disponibilità mostrata e per quello che hanno fatto fino ad ora, hanno tutti i meriti».

Dove può arrivare il Bevagna?
«Diciamo che siamo molto giovani, non dobbiamo accontentarci: parlo di prestazioni ovviamente, dove possiamo fare ancora di più. È giusto provare ad ambire a offrire sempre delle belle prove: ci manca forse maggiore continuità anche nella stessa partita. La perfezione non ci sarà mai, ma il volerci migliorare è molto importante. Perché se riusciremo a fare sempre le prestazioni, allora continueranno anche i risultati…».

 











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