SPOLETO – Cinque giornate di squalifica “perché al termine della gara, afferrava per il collo un calciatore della squadra avversaria e proferiva nei suoi confronti ingiurie e minacce”. È il pesante provvedimento del Giudice Sportivo nei confronti del centrocampista dello Spoleto Ivanio Fabbris (foto), giunto dopo la partita in casa del Sangemini.

Quando è uscito il comunicato n° 109 Ivano non ha potuto che sbarrare gli occhi, perché quando è successo il parapiglia di fine partita lui era già negli spogliatoi ed è totalmente estraneo dai fatti.

Io ero già negli spogliatoi – afferma il centrocampista biancorosso – non son neanche cosa sia successo sul campo, non ho visto nulla, mi hanno raccontanto solo dopo. I giocatori del Sangemini sono tutti amici con alcuni ho anche giocato insieme. Non ho assolutamente fatto quello che ha scritto il giudice sportivo”.

Ma cosa è successo? Uno scambio di numero e quindi di giocatore?
Con molte probabilità l’arbitro, forse consultandosi anche con il guardalinee, ha sbagliato nell’individuare il giocatore responsabile dei fatti descritti dal giudice sportivo, sul taccuino ha segnato il numero 6, ovvero Fabris ed è arriva una squalifica a dir poco ingiusta.

“Non so cos’è successo – continua Ivano – ma io sono totalmente estraneo dai fatti. Quando in passato mi è capitato di prendere squalifiche perchè avevo sbalgiato, ho sempre alzato la mano, ho chiesto scusa e mi sono assunto le mie responsabilità. Questa volta non ho sbagliato e quindi non è giusto che devo stare cinque giornate senza giocare.

Mi dispiace perché questo è un momento importante del campionato, abbiamo subito il Foligno che è una partita fondamentale. Mi dispiace non esserci, speriamo che ora venga accettato il ricorso perché non posso stare fuori per cinque partite per qualcosa che non ho fatto”.











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