FOLIGNO – Un’impresa sportiva che rimarrà nella storia. A fare la differenza è stata la cultura calcistica. Per vincere un campionato non bastano i soldi, il calcio è un gioco complicato, tutto deve girare nel verso giusto, devono concatenarsi una serie di fattori ed è impossibile dire in anticipo “vinco io”. Quello che può fare una società ed una dirigenza, quando avvia un progetto, è cercare di fare le giuste scelte, ma il difficile sta nel gestire tutte le componenti nell’arco di dieci mesi. Insomma il calcio non è la matematica dove 2+2 fa 4 e tutti devono remare dalla stessa parte.
A Foligno ci sono riusciti, partendo con un profilo basso, ma soprattutto individuando gli uomini giusti in tutti i ruoli. Il progetto parte dalla fase finale della stagione 2023-2024 e l’uomo chiave è il direttore sportivo Simone Angelini. È stato lui a scegliere il grande protagonista di questa stagione, ovvero Mister Michele Proietti. Sul tecnico amerino c’è una parola sola “perfetto”. Tecnicamente molto preparato, gestione del gruppo impeccabile, capace di motivare un gran gruppo in modo equilibrato ,di gestire al meglio i rapporti con la dirigenza e con la tifoseria, ma soprattutto di gestire bene i momenti di difficoltà.
La squadra
Il lavoro fatto da Angelini nel costruire la squadra è frutto di intelligenza e competenza. Gli uomini giusti al posto giusto: “Prima l’uomo poi il calciatore”. È stata questa la filosofia che ha portato ad individuare i quattro big Cavitolo, Agostini, Mattia ed Urbanelli. A questi si aggiungono ragazzi di grande qualità e di categoria superiore come Bacchi, Cerboni e Giannò, ma anche Dieg e Santoni ed un gruppo di fuoriquota di valore che hanno fatto la differenza e si sono sempre fatti trovare pronti quando chiamati in causa.
Il Foligno nelle vene
Perfetto anche il mercato di riparazione con l’innesto di Cunzi tra i pali, che ha fatto la differenza, ed il ritorno di Perri. “Il Foligno nelle vene” hanno scritto i tifosi, si perché gran parte dei giocatori sono di Foligno o hanno comunque già vestito la maglia del Foligno.
La società
Una società quella del Presidente Filippetti del vice Fabiani e del super tifoso Bacchi solida, capace (con gli uomini giusti Ruiu e Vella) di onorare gli impegni senza fare il passo più lungo della gamba e di restituire credibilità ad un Foligno reduce da sette anni di gestioni sciagurate.
Una rimonta da record
Il periodo nero superato alla grande con una rimonta da record. Si perché a fine girone d’andata il Foligno era ben distante dalla coppia di vertice Spoleto e San Venanzo, ma alla fine tra le due litiganti ha goduto il Foligno. “Non ci credevo, ma ci speravo” dice il direttore sportivo Simone Angelini. Il Foligno è imbattuto da 14 giornate, ma soprattutto con 12 vittorie consecutive (record storico eguagliato) si è ripreso la testa della classifica e domenica va a Gualdo Tadino per festeggiare la vittoria del campionato.
Il foligno chiama, la città risponde
Da cento a mille tifosi. La squadra è stata capace di coinvolgere a suon di vittoria una tifoseria meravigliosa con il “Foligno nel sangue”. Nella prima trasferta di Guardea c’erano un centinaio di affezionati, poi però sono tornati tutti anche quelli della valle del Menotre che domenica erano presenti in un “Blasone da cartolina” (foto di Riccardo Elia). Domenica sugli spalti c’era anche l’assessore allo sport del Comune di Foligno Marco Cesaro a dimostrazione che sono stati ristabiliti anche buoni rapporti con l’amministrazione comunale.
Ora però la domanda sorge spontanea: Quale sarà il seguito a quella che avevamo definito all’inizio “Un impresa sportiva che rimarrà nella storia…?”