VALLE UMBRA – Ci siamo è mercoledì e arriva un altro grande del calcio umbro. L’ospite del round 5 della nostra amata rubrica “Penalty” ha giocato ovunque, ma soprattutto ha lasciato un ottimo ricordo in tutte le società. E allora… buona lettura.

Ciao Calciofili !

Oggi é un mese che Penalty vi tiene compagnia e per festeggiare vi portiamo in gita turistica (e calcistica).

Ci spostiamo ad una ventina di km a nord di Foligno, più precisamente a Nocera Umbra, si esatto, la Città delle Acque. Lí nella famosa Piazza Umberto I ci sta aspettando il nostro ospite con al collo il fazzolettone giallo/blu di Borgo San Martino (Palio dei Quartieri ndr) : Genio, talento cristallino, ha rischiato anche di perdersi in un calcio moderno che mette la tattica in una corsia preferenziale rispetto alla tecnica. Una mensola piena di Coppe Italia, ben 3 all’appello, 2 Doblete ovvero campionato più coppa. Fantasista, mancino, trequartista, sono diciture che gli calzano a pennello, ma sono anche aggettivi in via di estinzione in un mondo che agli aggettivi eclettici, preferisce i rudi sostantivi, quali polmoni, polpacci o schemi. Nocerino purosangue, l’anno di nascita registrato all’anagrafe é il 1991, il nome si scrive Thomas ed il cognome si legge Ventanni. Siete curiosi delle sue risposte ? Sigaretta rilassante, the caldo a non finire e … buona lettura!

Ciao Thomas, grazie per aver accettato il nostro invito. 

Veniamo al dunque e partiamo dagli albori e arriviamo fino ad oggi, all’ Angelana. Quando eri piccolo hai mosso i primi passi sul campo del glorioso Stadio nocerino “Angelo Marinangeli”. Avresti mai pensato di raggiungere ottimi traguardi nel calcio regionale e non solo ?
Ciao Gabriele innanzitutto grazie per l’invito
Ricordo ancora quel giorno, quando all’età di 5 anni mamma e papà mi accompagnarono al campo di terra sopra allo stadio del Nocera calcio. Ti racconto questo piccolo aneddoto… Iniziammo con delle capriole ed io ero l’unico bambino non riusciva a farle. Fortuna che dopo poco è comparso il pallone altrimenti forse ci avrei ripensato.
Da quel giorno è iniziata la mia grande passione per il calcio con l’obiettivo fin da bambino di raggiungere grandi traguardi, nel mio mio piccolo posso dire che qualcosa sono riuscito a raggiungere
.

In effetti a pensaci bene già ai tempi del Nocera Umbra eri considerato un giovane talento pronto ad esplodere, subito buttato nella mischia in 1^ Squadra, poi hai collezionato 129 presenze in Serie D condite da 18 gol (e non giocavi tanto vicino alla porta avversaria) il professionismo era lì forse a 2 passi, ma alla fine niente. Rammarichi ? Non eri pronto? O semplicemente non ne hai avuto l’opportunità?
Ero considerato un piccolo talento del calcio nocerino, tanto è vero che all’età di 16 anni mi gettarono subito in prima squadra. Il Nocera calcio a quei tempi giocava in Eccellenza. Ricordo ancora il primo goal: giocavamo a Marsciano punizione dalla tre quarti, classico tiro- cross e palla in goal. Un’emozione unica segnare un goal per la mia città. Dopo un’ottima annata condita da miglior fuoriquota della categoria, ricevetti molte chiamate dalla Serie D, un bel balzo, allenamenti differenti quasi semi professionismo. Forse per alcuni miei demeriti, forse per un po’ di sfortuna, continuai a giocare in serie D senza mai riuscire ad andare nel professionismo, ma sono comunque orgoglioso di ciò che ho fatto.

Domanda scomoda come il formaggio sugli spaghetti allo scoglio : qual è stato o qual è l’Allenatore con cui hai avuto più sintonia ? O che comunque gli devi un qualcosa ? Per la fiducia  dimostratati, magari per averti cambiato ruolo facendoti rendere di più, cose così insomma …
Si, domanda un po’ scomoda (ride) ho avuto molti allenatori e chi più e chi meno mi ha lasciato qualcosa a partire da Pino Scattini grande allenatore e grande persona. Sicuramente però l’allenatore che ha cambiato il mio modo di giocare è stato Stefano Cardinali, un mister che con queste categorie c’entra poco o nulla. Fatemi citare anche mister Pierotti, un allenatore veramente preparato, altrimenti continua a levarmi sempre a 5 minuti dalla fine! (ride)

Allora, in poche parole, chi è e come si comporta chi fa il Capitano di una Società blasonata? Prendendo spunto dalle piazze importanti in cui hai giocato : Spoleto, Deruta, Angelana, Bastia, Foligno ...
Fare il capitano è innanzitutto motivo di orgoglio, io lo faccio in una società importante e blasonata come l’Angelana. Cerco spesso di dare consigli e di accettarli allo stesso tempo. Il capitano non è solo colui che porta la fascia, ma soprattutto la persona che capisce le esigenze e i malumori dei propri compagni.

“Benvenuti in Paradiso fin che vuoi Benvenuti tra noi…” bellissima strofa del singolo “Benvenuti in Paradiso” di Antonello Venditti, guarda caso siamo nel 1991 ovvero il tuo anno di nascita. Dopo 31 anni, qual è il paradiso calcistico per te ? O qual è stato ? Aiutino dalla redazione … La Stagione 2018/19 in cui vestivi i panni di un falchetto?
Il paradiso calcistico per me in questi tanti anni di gioco corrisponde a tre squadre: San Benedetto, forse l’esperienza più bella della mia vita, una piazza che vive di calcio in cui la domenica giocavi sempre con il dodicesimo uomo in campo: i tifosi. Il Foligno, realtà e città che con l’Eccellenza ha ben poco a che fare. Per ultima ma non per importanza, l’Angelana, una società costituita da persone che mi hanno accolto e tutt’ora mi trattano in maniera esemplare. 

Serie Tv : “Quantum Leap” con Scott Bakula. A causa di un incidente di laboratorio, lo scienziato protagonista viene sbalzato nello spazio e nel tempo … facciamo lo stesso Thomas, sbalziamo nel tempo e dimmi il più bel ricordo che hai della tua 1^ avventura in Serie D : Voluntas Spoleto stagione 2010/11 (compagno di squadra del nostro precedente ospite Elia Mazzoni)
Un bel salto indietro nel tempo, circa 12 anni fa. Il più bel ricordo di quell’annata è quello di aver conosciuto alcuni ragazzi, tra cui Elia (Mazzoni) e tanti altri con cui ancora oggi c’è un rapporto che va oltre il calcio.

In gergo televisivo, l’acronimo OTP (One true pairing) sta per “la mia coppia preferita” o “la vera coppia”, a tal proposito dal tuo punto di vista, immaginandoti rifinitore dietro le punte, qual é la coppia di attaccanti più forte in assoluto con cui hai giocato ? 
Innanzitutto tre quartista è il mio ruolo preferito e avendo giocato con molti attaccanti forti non è semplice sceglierne due. Se devo farti due nomi ti dico però Gianluca Porricelli, un’attaccante devastante con pochi eguali e Romano Tozzi Borsoi. In lui, in quei sei mesi a San Benedetto, conditi con la vittoria del campionato, ho visto un giocatore impressionante sia in allenamento che in partita. 

Pillola di Sport. Boxe. 27 Settembre 1980. Londra. Minter vs Hagler. Marvin Hagler divenne campione del mondo pesi medi.  Lo chiamavano “Marvelous” tradotto il “Meraviglioso”. Prendendo in prestito il soprannome (in realtà era proprio il nome di battesimo!) qual è stato il goal più bello più… meraviglioso segnato fino ad ora ? O se vuoi il più importante.
Di goal importanti ne ho fatti molti, ma di belli ne ricordo due. Flaminia Civita Castellana – Deruta, minuto 20/25 del secondo tempo: Simone Bernicchi mi imbuca una palla a 30/35 metri dalla porta, mi posiziono la palla sul sinistro chiudo gli occhi (come sempre risata) una botta di sinistro e la palla si infila sotto il set; esultanza con un salto in alto e brividi sulla pelle. La faccia dei compagni di squadra mi fece capire che avevo fatto un goal assurdo. Il goal però più bello ed emozionante è stato sempre in serie D, Gubbio- Cittá di Castello 03, rubo palla nella mia metà campo, accelerata devastante, non ricordo ancora come ho fatto, salto due uomini e a tu per tu con il portiere la infilo in porta. Una cavalcata di 60 metri che non scorderó per tutta la vita.

Torniamo ai giorni nostri, parliamo del prototipo del calciatore moderno. Si leggono e si ascoltano tantissime personali visioni in merito. Chi dice che conta di più la struttura fisica, chi invece insinua che conti soprattutto (o solo) forza, grinta e volontà, chi invece è ancora della vecchia scuola ovvero se hai doti tecniche il più è fatto. In parole  povere Thomas che caratteristiche dovrebbe avere secondo te il prototipo del calciatore moderno?
I tempi solo un po’ cambiati. Prima era tutto un altro calcio, più tecnico e un po’ più lento; ora ti dico che è aumentata la fisicità e la velocità sia nel calcio che conta che nelle serie minori. Quindi il prototipo del calciatore moderno deve essere tecnico si, perché si gioca con il pallone (risata) ma deve anche avere fisicità e tanta forza nelle gambe. Guardando il calcio che conta Mbappè è l’esempio perfetto del calciatore moderno. 

Vedi … mentre parliamo, ti sto paragonando ad uno scrittore molto fine nell’aggettivare persone, cose e così via. Ciò nonostante ti chiedo di darmi un aggettivo o più di uno se vuoi, riguardante le 3 finali di Coppa Italia di Eccellenza vinte. Città di Castello-Subasio (14-15), San Sisto-Foligno (18-19) e Angelana-Lama (21-22).
Tre coppe Italia vinte, belle emozioni ripensandoci ora. Tutte e tre con un sapore diverso; la prima Città di castello-Subasio è stata una finale di coppa FORTUNATA, non meritavamo di vincere ma l’abbiamo riportata a casa. La seconda San Sisto- Foligno la definirei una coppa MERITATA, quell’anno eravamo veramente troppo forti. Riguardo la terza Angelana- Lama, non ho aggettivi ma solo un ricordo per la persona che ci ha aiutato a farcela vincere, Lucio Tarpanelli. Quel giorno sicuramente era lì con noi e a lui dedico la coppa;  e comunque, non per essere presuntuoso, in queste tre coppe il mio zampino c’è sempre stato; tre goal in tre partite due nei tempi regolamentari e uno alla lotteria dei rigori ma conta lo stesso è (ride).

Eeeeeeee Thomas sei arrivato a destinazione. Stai sistemando il pallone sul dischetto, indietreggi per la consueta rincorsa, alzi lo sguardo, battezzi l’angolo, un respiro profondo, rincorsa presa, stai per calciare e … booooom!!! Ti ritrovi nel tuo Loop Esistenziale, un ciclo ripetitivo che puoi spezzare solo con questo Penalty. Cambiamenti del passato ? Cambiamenti futuri calcistici o personali ? Cosa ti auguri o vorresti fare calciando e segnando questo Penalty?
È sempre difficile tirare un rigore; non vorrei ne citare il passato, ne parlare del presente, vorrei solo ringraziare due persone che mi seguono da quando sono piccolo, i miei genitori! Non si sono persi neanche mezza partita e spesso era meglio rimanere a casa è (ride). Li ringrazio veramente per essere i miei primi tifosi.  Grazie mille Gabriele per questa fantastica intervista, mi ha fatto veramente piacere.

Di nulla Thomas è stato un piacere averti ospitato qui a Penalty da “Pentacampeão”. Bene cari i nostri  Calciofili  l’intervista “c’est fini”per dirla in francese, rinnoviamo l’invito a seguirci settimanalmente e cogliamo l’occasione per ringraziarvi dell’ottimo seguito riscontrato in questo Format. Ciao Calciofili !

 











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