VALLE UMBRA – Siamo arrivati alla puntana n° 10 della rubrica “Penalty” a cura dell’amico Gabriele Mela. L’ospite di questa settimana è uno che ha vinto e che ha regalato belle gioie alla Ducato Spoleto e al Foligno ed ora fa sognare Campello sul Clitunno.
Ciao Calciofili ! Oggi tocchiamo quota 10 episodi. Si abbiamo compiuto ben 10 settimane di vita cronistica/calcistica. E per omaggiare per così dire il numero 10, visto anche la recente scomparsa del giocatore più forte di tutti i tempi ovvero Pelé, abbiamo pensato di intervistare l’attaccante folignate più prolifico degli ultimi anni. Se la calcolatrice non è andata in tilt, dalla sua prima stagione fra i “grandi” datata 2011/12, é andato sempre in doppia cifra. 177 gol dalla 1^ Categoria all’Eccellenza. Campionati vinti a go go, 1 coppa Italia di Eccellenza e 2 campionati col Falco, cecchino infallibile dal dischetto come Robert De Niro nell’epico film “Il Cacciatore”, il Re Mida dei calci piazzati dalla distanza, 2^ punta o 1^ punta e indifferente per uno come lui che ha l’abbonamento per il suo cognome scritto sotto la dicitura “marcatori” nei tabellini della carta stampata e dei siti di informazione calcistica. Amici Calciofili andiamo alla scoperta di … Emiljano Gjinaj. “El Podenco” della Via Flaminia.
Ciao Emiljano e benvenuto, allora …com’è nata la tua passione per il calcio? Hai qualche episodio particolare che ci vuoi raccontare?
Ciao Gabriele, il pallone è stata sempre la mia passione, mio padre da giovane ha sempre giocato a calcio ed è stato lui che mi ha trasmesso questa passione fin da piccolo.. abitavo vicinissimo allo stadio e ricordo che ogni giorno con i miei compagni entravamo in campo attraverso un passaggio sulla recinzione e passavamo pomeriggi interi a giocare.
Vedi Emiljano, anche a te, come tutti gli altri ospiti, ti tocca affrontare ,per così dire, un viaggio nel tempo. Faremo una cosa graduale, si come la canzone “Step by Step” dei Koxo, il gruppo pop che nel bellissimo anno 1982 (vedi i Mondiali vinti dall’Italia in Spagna) pubblicó questo singolo.
Ergo : con la mente torniamo alla stagione 2011/12, la tua prima stagione con i “grandi”. Stato d’animo ? Sentimenti calcistici ? Sensazioni ?
Il ricordo più bello di quell’anno è sicuramente la partita con l’Arrone.. quella settimana ero alla gita del quinto superiore a Monaco e non mi sono mai allenato, sono rientrato il sabato sera e la domenica pomeriggio il mister mi fa giocare dall’inizio…risultato della partita 4 a 1 per noi con una mia tripletta (ride). Con Alessandro Marchesi purtroppo ci ho giocato solo un anno e non per tutto il campionato a causa di un suo infortunio. Sicuramente giocare con un calciatore così forte ed esperto in una giovane età mi è servito molto per crescere e per formarmi sia tecnicamente che caratterialmente.
Estate caldissima quella del 2017. Si perché rinacque il Foligno Calcio. Fu costruita una corazzata sotto tutti i punti di vista ma, la cosa che più emergeva era la Folignalitá che batteva sotto la maglia bianco azzurra. Un gruppo unitissimo dentro e fuori dal campo, un tutt’uno con la Società e la ritrovata tifoseria che non ne poteva più di vicende antimafia, debiti pregressi e via dicendo … il tuo contributo fu di “appena” 30 gol in campionato, anche qui la coppia regina dei bomber parla dialetto folignate (e tifernate) con te e Braccalenti autori di circa 52 gol in 2. Ti chiedo di rivivere in 3 momenti la cavalcata bianco/azzurra. 3 episodi secondo te determinati per aver reso più facile il camino verso l’Eccellenza
Sinceramente non mi vengono in mente tre episodi che hanno reso più facile il cammino verso l’Eccellenza del Foligno, quello è stato un anno particolare dove abbiamo vinto quasi tutte le partite per la maggior parte con un ampio vantaggio, posso però dirti che la prima partita ufficiale di Coppa persa contro la Clitunno è stata determinante per farci capire il campionato che si prospettava. Credo che da quella sconfitta è nata la nostra squadra e il nostro gruppo.
“L’appetito vien mangiando.”
Un proverbio chiaro: inizi a mangiare e anche se all’inizio non avevi fame, ti viene mentre mangi.
La fame, cioè l’appetito, non si riferiscono però solo al cibo, ma a tutto ciò che possiamo possedere:
soldi, case, gioielli, amore, successo e (per noi) anche il calcio.
Giusto Emiljano? Allora facciamoci questa scorpacciata di ricordi : Eccellenza 2018/19, Foligno neo promosso e subito bellicoso in campagna acquisti. Ventanni, Francioni, Zanchi, Gorini, Peluso e via tutti gli altri … “altra corazzata altra corsa” e via col “Double” (campionato più coppa). Partiamo da quest’ultima, doppietta e coppa in cassaforte. Raccontaci le 2 sensazioni avute a riguardo ovvero prima durante e dopo la finale (con la coppa in mano). Per il campionato invece, raccontaci l’aneddoto più esilarante di tutta la stagione. In una cena di squadra, oppure nel pranzo pre gara, durante gli allenamenti…
Mi ricordo che all’inizio della partita c’era ansia come è normale che sia prima di una finale.. in campo poi, dopo il fischio d’inizio, l’ansia è diminuita e ha prevalso in me grande concentrazione per far bene e portare a casa il risultato tanto atteso e sperato. Abbiamo vinto 4 a 0 con una mia doppietta, le sensazioni che ricordo quando ho preso la coppa in mano a fine partita erano sicuramente quelle di grande felicità per essere riuscito, insieme alla squadra, a raggiungere un obiettivo difficile e poi non dimenticherò mai la felicità e i cori dei tifosi della mia città venuti numerosi ad assistere alla partita. L’aneddoto più esilarante del campionato è sicuramente il gioco “pizzico e non rido” fatto ad una cena di squadra… perdonami ma non posso dirti di più sulla modalità di gioco.. tutt’ora il nostro gruppo whatsapp si chiama così (ride)
“Football Viaggi” Agenzia Turistica. Cortona (Ar). Bellissima cittadina etrusca patria di Pietro da Cortona, nato come Pietro Berrettini, è stato un pittore e architetto italiano ed artista del primo Barocco; famosa pure per le tagliatelle al sugo d’Anatra ma, é città adottiva di un grandissimo cantante italiano … Jovanotti. Si colui che scrisse nel 2017 il brano “Oh Vita”rammenti ? Ok … occhio però al testo riportato di seguito: “È tutto sempre relativo come piace a me. Non sono qui per il gusto, per la ricompensa, ma per tuffarmi da uno scoglio dentro all’esistenza.”
Jovanotti celebra la vita e lo fa con questo brano che ci invita a non aver paura dei tempi bui, perché la rinascita è sempre la conseguenza di una fine. Venendo a noi Bomber, tu in tutti questi anni hai di sicuro affrontato molte avversità nelle partite, avversari rognosi, per fare molti goal sei dovuto cadere sotto i colpi proibiti dei difensori e quindi veder scritto sul fango la “fine”per poi rialzarti e rinascere a suon di gol 131 gol solo in Promozione (non conteggiati in Eccellenza e 1^ Categoria). Ti domando di conseguenza quale difensore ti ha messo più in difficoltà in questi ultimi anni ?
Sinceramente non saprei quale difensore nominare ne ho affrontati di forti.. ma diciamo che giocando un po’ di furbizia per un attaccante è semplice evitare un difensore che ti mette in difficoltà..basta andare a giocare dall’altra parte
Pillolina di calcio di provincia. 822. Sono i km che separano il quartiere San Paolo di Bari dalla Città dei Violini, Cremona. In tutti questi km sono racchiusi quasi 400 gol segnati in carriera dalla Serie B in giù. A chi mi riferisco ? Al mio idolo indiscusso da ragazzo quando giocavo (poco) in 3^ Categoria e da ex dirigente. Gioacchino Prosciandaro è il suo nome, per gli amici (cremonesi sopratutto) semplicemente “Jack lo Squartaporte”. Cannibale da goal col Rutigliano in D, implacabile cannoniere col Martina dei miracoli in C e grande Squartaporte con la gloriosa Cremonese portata dalla C2 alla B. Idolo di un calcio che non c’è più, fatto di campi terrosi, colpi proibiti in aerea e fattore campo decisivo. Visto che siamo in tema di idoli, qual’ è il tuo idolo caro il nostro “Gjnaj lo Squartaporte”?
A quale attaccante ti ispiri o ti sei ispirato? Un tuo ex compagno di squadra? Un tuo avversario ? E … perché proprio lui ?
Essendo milanista il mio idolo è sempre stato Andrej Shevchenko…quando decise di andare al Chelsea per qualche tempo non ho visto più partite del Milan (ride)
Siamo a Febbraio, New York e innevata. L’anno é il 1963 ed é appena nato Michael Jeffrey Jordan, meglio conosciuto come “M.J.”.
Il più grande cestista di tutti i tempi, 2 ori olimpici a Los Angeles ’84 e Barcellona ’92. Miriadi di campionati NBA vinti, pensate che ancora oggi detiene i record NBA per la media punti più alta nella storia della regular season (30,12 punti a partita) e nella storia dei playoffs (33,45 punti a partita). Ed e proprio alla fine della stagione 1991 in cui vinse il titolo NBA con i Chicago Bulls che M.J. esternó questo suo pensiero :
“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati.”
Tu vieni da stagioni importanti, campionati vinti e campionati di alta classifica, secondo te Michael Jordan aveva/ha ragione ?
Partiamo dal presupposto che Jordan ha sempre ragione (ride) Credo abbia detto una sacro santa verità, io sono dell’idea che tutto il lavoro e tutti i sacrifici fatti alla fine vengono sempre ricompensati.
Campello sul Clitunno, comune di Fonti Acquifere e rigogliosi Olivi, Castelli, Tempietti e … calcio! La società si chiama Clitunno, importante realtà calcistica del nostro comprensorio e dell’Umbria intera. Società famosa per la sua serietà e lungimiranza, visto che da quelle parti il passo più lungo della gamba non lo si fa mai. Ti hanno trattato dalla stagione 2019/20 e ti stanno trattando come uno di loro, ti hanno aiutato nel trovare un lavoro stabile, li hai ripagati e li stai ripagando a suon di gol e correttezza, visto che respingi al mittente ogni anno molte avance di altre società. Ogni stagione poi vengono fuori, emergono, giovani alquanto interessanti. Descrivici allora in una parola il “mondo” Clitunno. Che contesto e la società Clitunno dal punto di vista interno ?
“Serietà” è questa la parola che descrive perfettamente la Clitunno.. si tratta di un ambiente sano e genuino, caratteristiche veramente difficili da trovare.. non hanno mai fatto voli pindarici ma con cautela e consapevolezza fanno sempre il passo secondo la gamba.
Se la memoria non mi fa cilecca, da quando vesti la maglia bianco/azzurra campellina la doppia cifra è ordinaria amministrazione . Anche nella stagione scorsa nonostante alcuni acciacchi fisici nel girone di andata. Mi viene pensato di chiederti di descriverci il goal più bello fatto in queste stagioni campelline e di descriverci il goal più importante o più pesante per così dire.
Il gol più bello a Campello credo sia quest’anno alla prima giornata di campionato contro il Terni F.c, lancio lungo di Bucciarelli stop a inseguire di destro con il quale mi libero dal difensore e tiro al volo di sinistro che si insacca sotto la traversa.
Il goal invece più importante credo sia stato quello con il Foligno ad Assisi alla terzultima di campionato, punizione di Ventanni e deviazione mia di tacco, che ci ha portato sul 2 a 1 per noi conquistando 3 punti fondamentali per la vittoria del campionato.
Un certo Alessandro Del Piero, soprannominato “Pinturicchio”… lo conosci si? Non ha vinto il Pallone d’Oro… ma i Mondiali nel 2006 si … ecco bravo proprio lui. Sai cosa disse dopo il bellissimo gol realizzato contro il Bari anni e anni fa ? Adesso te lo dico : “Esultare dopo un gol è bellissimo, perché libera l’istinto più profondo, qualcosa che ci tiene in contatto con l’infanzia.” Dimmi Emiljano cosa si prova fare gol ed esultare ? Cosa passa nella mente di chi fa gol in quel preciso istante? Esiste un aggettivo che racchiuda tutto questo?
Segnare è un’emozione unica. Da piccolo era una gioia incontenibile e incontrollabile, dopo aver fatto goal correvo come un matto per il campo, andando avanti con l’età rimane sempre una bella emozione e sensazione ma ho imparato a controllare le esultanze. Adesso il pensiero quando segno va alla mia ragazza che è sempre in tribuna a fare il tifo per me.
Bomber Gjinaj… un Penalty così pesante di sicuro non l’hai tirato mai! L’inverno sta finendo, ultima partita delle qualificazioni ai Mondiali 2026 che si disputeranno negli Stati Uniti in Messico e in Canada, é agli sgoccioli. L’intera Albania si aggrappa a te, l’Arena Kombëtare di Tirana è un vulcano rosso/nero in eruzione, l’arbitro sloveno Damir Skomina fischia il Penalty da te subito. Sei stremato dalle “pacche secche” che hai subito dai difensori avversari, litighi con Myrto Uzuni attaccate del Granada per battere a tutti i costi il Penalty. Hai la meglio, posizioni il pallone prendi una breve rincorsa … Skomina fischia … tu calci forte … il portiere intuisce ma si deve arrendere. Vieni sommerso da tutto il tuo team, in quel preciso istante Emiljano cosa vorresti che accadesse, con questo tuo Penalty cosa cambieresti o cosa ti augureresti?
Sinceramente non vorrei cambiare niente, ho fatto quello che ho potuto e sono contento di tutto…quello che vorrei realizzare essendo scaramantico non lo dico altrimenti non si realizza (ride)
Bene caro “Gijnaj Lo Squartaporte”, come diceva la pubblicità dell’ acchiappa colori Grey … “ottimo direi!”. Grazie per averci tenuto compagnia con le tue risposte. Calciofili vi aspettiamo … al Circo ! Per l’undicesimo appuntamento di mercoledì 18 gennaio. Ciao Calciofili!