SPOLETO – “La pallavolo deve essere la cosa più importante dopo la scuola”. Sono le parole del direttore tecnico della Nuova Pallavolo Monini Spoleto Francesco Tardioli, che stila il bilancio della prima parte della stagione.

“Ripartire dopo la scomparsa di Vincenza Mari non è stato semplice, Vincenza era il punto di riferimento, abbiamo fatto i salti mortali per ricostruire la struttura, siamo a buon punto, ma è evidente che dobbiamo ancora crescere molto”.

Qual è l’obiettivo di questo nuovo progetto incentrato solo sui giovani spoletini?
“Abbiamo innanzitutto guardato cosa fanno le società più brave, adattando il progetto alle esigenze di una città come Spoleto. L’obiettivo principale è la crescita di un movimento e non di una singola squadra. Abbiamo cambiato le metodologie di allenamento ed i punti di riferimento per crescere innanzitutto da un punto di vista della mentalità sportiva. Non giochiamo per “elemosinare” un punto”.

Quali sono gli aspetti positivi del nuovo progetto?
“Innanzitutto abbiamo lavorato bene nel reclutamento, aumentando notevolmente i numeri, sia al maschile che la femminile. Partendo dal minivolley siamo passati da 15 a 40 bambini e bambine, partecipiamo a tutti i campionati femminili giovanili da U12 a U18 ed abbiamo diversi gruppi in sovrannumero. Questo non significa che abbiamo privato le ragazze meno preparate di giocare a pallavolo, la società persegue anche scopi sociali e seguiamo tutte le ragazze con gruppi speciali. Questo significa far crescere un movimento”.

Il maschile?
“La stessa cosa vale per il settore maschile, abbiamo affidato la guida tecnica ad allenatore importante come Simone Cruciani ed abbiamo fatto delle scelte, dando ampio spazio ai giovanissimi spoletini. Siamo ripartiti dalla U15 ed abbiamo un gruppo che gioca U19 e serie D”.

Al palazzetto c’è sempre tanto pubblico, cosa significa?
“A Spoleto c’è una grande cultura pallavolistica. Lavorare solo con atleti locali e giovani, paga anche da un punto di vista dal pubblico perché a vedere le partita vengono le famiglie, gli amici e anche gli altri pallavolisti delle altre squadre della nostra società, come una grande famiglia”.

Al maschile avete avviato un’importante progetto di collaborazione con la Sir Perugia, quali sono le prospettive?
“Si sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo facendo con Andrea Piacentini. Dobbiamo guardare sempre chi fa meglio di noi e questo progetto ci ha permesso di offrire ai nostri ragazzi il meglio, una importante opportunità di poter lavorare in un contesto competitivo e professionale. Sono diversi i nostri ragazzi (Gallinella, Camuffi, Bonpadre e Sagrestani), che sono andati a giocare nelle squadre della Sir e che hanno questo importante occasione di ulteriore crescita. Ma quella con la Sir non è l’unica collaborazione, abbiamo ottimi rapporti anche con la Italchimici Foligno e vorremmo ampliare le nostre collaborazioni anche al femminile”.

In questo momento la squadra più importante è la C femminile come sta andando?
“L’avvio di campionato non è stato semplice non dobbiamo guardare ai risultati perché sapevamo che la nostra squadra, con diverse debuttanti, in campo non era pronta per questo campionato. A tal proposito voglio ringraziare le ragazze più esperte che hanno comunque sposato il progetto. I miglioramenti sono ancora troppo lenti, a gennaio stileremo un bilancio per ora continuiamo a lavorare a testa bassa. È vero abbiamo incontrato le squadre più forti, ma per il momento il nostro obiettivo deve essere quello di fare sempre qualcosa in più”.

Sabato andate in trasferta a Fossato che partita sarà?
“Non conosco le nostre avversarie, come ho già detto in questo momento dobbiamo guardare a noi e cercare di migliorare sabato dopo sabato”.  

Per chiudere il direttore tecnico della Nuova Pallavolo Monini Spolerto vuole “ringraziare personalmente l’ufficio sport ed in particolare la dirigente Dina Bugiantelli e l’assessore Stefano Lisci per quello che stanno facendo in questo momento di grande difficoltà per lo sport spoletino.

Un ringraziamento inoltre va allo staff tecnico per il lavoro svolto, ma soprattutto ai volontari che ci permettono di portare avanti il lavoro, in primis i segnapunti e gli arbitri associati”.











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