PERUGIA – Saggia decisione della Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, che, contrariamente ad alcuni colleghi di altre regioni, non ha aperto gli stadi al pubblico per i due derby di serie D e per le partite di Coppa del comitato regionale come richiesto dal Presidente del Cru della Figc Luigi Repace.

La Presidente Tesei avrebbe dovuto derogare attraverso una apposita ordinanza le prescrizioni della Figc e del Governo, che non autorizzano la presenza del pubblico negli impianti sportivi almeno fino al 7 ottobre.

I dati relativi ai contagi sono già da più di una settimana in costante aumento in tutta Italia e la richiesta del Presidente Repace è apparsa quantomeno inopportuna. Inopportuna come il paragone con la deroga concessa, sempre attraverso apposita ordinanza regionale, alle gare di pallavolo dei massimi campionati di serie A1 italiani della Sir e della Barcoccini Perugia. Il PalaBarton infatti a differenza degli impianti sportivi dove si disputano i campionati di calcio dilettantistici, consente di garantire agli spettaroti (massimo 700) gli standard di sicurezza anti-contagio. L’accesso del pubblico è consentito “limitatamente a quei settori nei quali sia possibile assicurare posti a sedere numerati da assegnare ai singoli spettatori per l’intera durata dell’evento e nel rispetto delle misure previste”.

Contrariamente a quanto auspicato dal Cru sono in arrivo nuove misure governative ancora più restrittive già dalla settimana prossima. È già piuttosto elevato il rischio contagio per i giocatori e le incertezze sul regolare svolgimento dei campionati dilettantistici sono numerose. Assurdo pensare di mettere a rischio contagio anche il pubblico del calcio dei dilettanti che si gioca su impianti di esigue dimensioni in alcuni casi anche fatiscenti dove l’assembramento è quasi inevitabile.

 











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