FOLIGNO – Chiesa gremita di sportivi per rendere omaggio al Patrono San Feliciano nella ormai tradizionale giornata promossa dall’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport della Diocesi di Foligno insieme al Centro Sportivo Italiano, comitato provinciale di Foligno. Quest’anno il tema scelto dal don Antonio Ronchetti, assistente ecclesiastico del centro sportivo Italiano di Foligno e Direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, turismo e sport è stato “Sport: una sinfonia di gioia per San Feliciano”. La serata è iniziata con la benedizione e la partenza della fiaccola, portata da una staffetta di atleti, che dalla sede della società sportiva Foligno Calcio presso l’impianto sportivo di Corvia, hanno raggiunto il santuario Madonna del Pianto (chiesa di Sant’Agostino).
Il tradizionale incontro di preghiera è stato guidato da don Cristiano Antonietti Cerimoniere Pontificio. Chiesa gremita di atleti, allenatori, dirigenti e accompagnatori delle diverse società del territorio che hanno partecipato indossando i colori sociali. Presente anche il sindaco Stefano Zuccarinie gli assessori Decio Barili e Marco Cesaro. Proprio il sindaco ha ribadito l’importanza dello sport nella vita di ogni persona, essendo lui stesso uno sportivo. “Sono felice di poter partecipare ad un simile evento – ha detto Zuccarini – dopo la paura del Covidche in questi anni ci ha separato. Solo lo sport ci ha unito in questo periodo”.
Momento centrale dell’appuntamento la testimonianza di don Davide Tononi, ultrà del Brescia calcio. Don Davide si è fatto conoscere in questi anni anche per il suo stile inusuale. Ama infatti lo “spartan race”, cioè correre in percorsi che si usano per gli addestramenti militari, canta le canzoni di Vasco Rossi e diffonde il Vangelo su Facebook. Don Davide, con semplicità, ha raccontato la sua esperienza negli ultrà del Brescia calcio. “La cosa veramente bella – ha specificato – di quei 4 anni non era solo la partita, ma il condividere un’esperienza con gli altri. L’incontro con il Signore? È stata una ordinarietà vissuta in modo diverso. I miei amici mi dicevano ma cosa ti manca? Hai un lavoro, una fidanzata lo sport. Ma io sentivo che vivevo tutto a comparti stagni. Il Cristianesimo, il Signore hanno dato un senso, hanno unito tutti quei comparti”.
Don Antonietti nella sua omelia ha sottolineato il fatto come il gruppo sportivo di lunedì sera fosse il primo a rendere omaggio al Patrono. “Vogliamo chiedere qualcosa a San Feliciano – ha spiegato – Vogliamo chiedere due cose. La prima che il Patrono ci insegni a camminare insieme. Sembrerebbe facile, ma così non è. Non è scontato avere lo stesso passo o attendere chi rimane indietro ed è in difficoltà. La necessità di essere una squadra che sa progettare insieme e guardare al futuro. E poi il suggerimento di don Davide: essere dei testimoni. È questa la seconda cosa che cosa che chiediamo. Essere testimoni, come nella staffetta, passare il testimone l’uno all’altro. Essere cristiani è bello ma anche difficile”.
“Sono 10 anni che ci incontriamo – ha detto Don Antonio Ronchetti salutando i partecipanti – lo Sport è un momento di gioia, condivisione e speranza. Ho dato un titolo a questa serata: lo sport deve suonare la stessa melodia. Gli strumenti – e cioè atleti, genitori, allenatori, presidenti, dirigenti- debbono essere accordati, ognuno nel suo ruolo. In questi anni abbiamo visto la presenza di molti testimoni che hanno raccontato la loro esperienza, spesso in campo, questa volta abbiamo dato la voce non ad un atleta ma ad un tifoso. E le parole di don Tononi ci debbono far riflettere”. Appuntamento al prossimo anno.