FOLIGNO (di Gabriele Grimaldi) – Prima l’abbraccio dell’amministrazione e delle istituzioni. Poi quello della città. Già da ieri, quello della famiglia e degli amici più stretti.
Leonardo Spinazzola è tornato a casa, nella sua Foligno, per festeggiare la vittoria degli Europei con l’Italia. Un trionfo, il suo, caratterizzato da 2 premi di miglior giocatore Uefa frutto di 2 prestazioni magistrali contro Turchia e Austria, ma anche dal grave infortunio al tendine d’Achille patito nel quarto di finale contro il Belgio che gli ha impedito di scendere in campo con Spagna e Inghilterra. Ma non di festeggiare con tutti i compagni e di ricevere gli onori del presidente della Repubblica Mattarella e di quello del Consiglio Draghi, appena rientrato a Torino.
La mattinata è partita a Palazzo Comunale verso le 10:45, quando l’esterno della Roma è arrivato insieme alla moglie Miriam Sette e alla consigliera comunale Tiziana Filena, grande amica della coppia. Poi i due hanno avuto un colloquio privato con il sindaco Stefano Zuccarini e alcuni assessori. Quindi il momento della cerimonia nella sala del Consiglio Comunale con la consegna del gonfaloncino simbolico di Foligno e soprattutto la firma con dedica nel libro d’onore della città.
“Grazie per il lustro che hai dato alla città e all’Italia – ha detto il sindaco – Si percepiscono il tuo attaccamento a Foligno e la tua semplicità nonostante la ribalta nazionale e internazionale che potrebbero portare ad un distacco dalle proprie radici. L’Umbria e Foligno ti ringraziano per questo legame così forte che ti fa onore“.
“Ti facciamo i migliori auguri di pronta guarigione – ha aggiunto il vice presidente del Consiglio Comunale Mario Gammarota – So che sei una persona molto determinata e quanto sia importante per te la bella famiglia che hai e che ti ha permesso di raggiungete questi obiettivi. Ti ringrazio a nome dei consiglieri comunali per i bellissimi momenti che ci hai fatto vivere insieme ai tuoi compagni dopo mesi drammatici. Ne avevamo bisogno come popolo italiano e come cittadini di Foligno“.
La palla è passata poi all’ospite d’onore: “Vi ringrazio con tutto il cuore per queste belle parole – ha detto Spinazzola – Sono molto legato a Foligno e alla mia famiglia. E’ grazie a loro che sono diventato quello che sono diventato. Poi, è normale, ho messo sul piatto un po’ delle mie caratteristiche e delle mie qualità (ride ndr)… Ma senza la famiglia non si arriva all’obiettivo. Anche nei momenti difficili è importante avere intorno le persone che ti amano, perchè questo rende la vita più facile e leggera, prendendo tutto nel migliore dei modi. Io ho la fortuna di avere una famiglia splendida. Quando mi sono fatto male, ho guardato la foto del mio telefonino e mi sono detto: “va bene, ho loto”. E mi sono tranquillizzato”.
Spinazzola, a margine della cerimonia, ha risposto anche ad alcune domande dei giornalisti presenti, tra cui quelle di Valleumbrasport.it.
“Sono contento che si sia parlato di Spinazzola, dell’Italia, del gruppo, della gioia che abbiamo dato a tutti gli italiani – ha detto riguardo agli Europei – Questa è stata la vittoria più importante di questo Europeo: dare una gioia dopo questo anno e mezzo infermale che ci ha coinvolto. La medaglia? La terrò sempre con me, non so dove. Farò una stanzina apposita“.
Foligno ha accompagnato ogni suo momento con il massimo dell’entusiasmo: “Sapevo che Foligno stava impazzendo per me ogni partita. Le mie sorelle erano coinvolte nei festeggiamenti. Tutto questo mi ha reso fiero“.
La sua città natale lo ha accolto nel migliore dei modi: “E’ un riconoscimento speciale. Sono stato felicissimo di venire a questo avvenimento per il riconoscimento, di abbracciare la città e stare con i miei cari. Sul libro ho scritto un ringraziamento speciale a questa città e al sindaco, è un onore. Dopo dovrò tornare subito a Roma per iniziare la fisioterapia, ma dovevo venire a Foligno“.
Ieri l’ex giocatore della Juventus si è concesso una serata in taverna: “Non ci sarò al Campo de li Giochi il 7 agosto perché riprenderò ad allenarmi. io comunque sono legato alla Quintana, abbiamo i nostri amici che la amano ed è normale stare con loro e andare in taverna, come faccio tutti gli anni. Rione preferito? Non ce l’ho, sono andato via di casa molto presto e non mi sono attaccato ad alcun rione“.
Ora la testa è al recupero fisico dopo l’infortunio: “L’obiettivo è riprendermi e fare una una grande stagione con la Roma. Poi penseremo al Mondiale, ancora è lunga… Il recupero? Mi pongo l’obiettivo io di novembre. Appena sarò guarito, butterò le stampelle…”.
Tra meno di un mese inizierà la nuova Serie A: “Sarò avvincente. Hanno cambiato tutte le squadre e i mister, secondo me si è alzato il livello. Sarà un campionato più agguerrito. Il ritorno del pubblico? Inciderà tanto, ma è la cosa più bella che ci sia nel calcio. Lo abbiamo visto agli Europei“.
Spinazzola è diventato un idolo dei più piccoli: “Ai bambini che sognano di diventare come me dico di divertirsi prima di tutto, che è alla base di tutto. E’ importante anche non mollare mai nei momenti difficili. Per arrivare bisogna fare tanti tanti sacrifici“.
Terminata la cerimonia, Spinazzola ha ricevuto il calore della gente presente in Piazza della Repubblica. Tanti folignati, ma anche turisti, lo stavano aspettando nei bar per dedicargli un saluto e provare a farsi un selfie da condividere sui social.
Il campione d’Europa si è quindi spostato verso la corte di Palazzo Trinci insieme alla moglie Miriam e, stavolta, anche al figlio Mattia per il momento conclusivo nuovamente in presenza del sindaco Zuccarini e di una settantina di persone per vivere un altro emozionante momento.
“La richiesta di incontrare Spinazzola è venuta al momento del suo incidente all’Europeo – ha spiegato il sindaco – Volevamo incontrarlo nel momento in cui aveva bisogno per fargli capire che la città c’era per lui. La vittoria dell’Europeo è stato il coronamento di questo incontro. A Leonardo dico grazie per questa giornata“.
Spinazzola è intervenuto nuovamente ed ha spiegato la sua filosofia di vita: “La mia vita è fatta di sorrisi – ha detto – Ho la fortuna di avere intorno gente che mi ama. E’ normale che ci sono momenti difficili, ma c’è sempre chi sta peggio e dobbiamo guardare sempre il lato positivo della vita. Ora mi godrò i miei figli e la mia famiglia. Poi ripartirò più veloce e forte di prima. Quando torno? mi hanno detto di stare fermo col piede, ma io dopo due giorni già lo muovevo. L’importante è riprendermi, poi un mese in più o uno in meno non importa, basta che sto bene quando rientro“.
Il folignate nato e cresciuto nelle file della Virtus Foligno ha svelato un aneddoto sul suo passato, quando è stato tentato di rientrare subito a casa dopo aver trovato difficoltà a Siena: “I miei genitori, le mie sorelle i miei amici inizialmente mi dicevano: “Leo, questo fa parte di quello che vorresti fare nella vita, fa parte del calcio, ci sono sacrifici da fare, tu devi tenere duro, quando arrivi in cima sarà bello” E infatti è bello“.
Una battuta non poteva mancare sullo Special One Mourinho, suo nuovo allenatore alla Roma: “Mi sta aspettando, l’ho conosciuto. E’ una persona vera, tosta, dice quello che pensa e questo è un pregio per un allenatore e una cosa molto importante nella vita in generale“.
Spinazzola si è quindi concesso ai tifosi e agli appassionati per un altro giro di selfie e autografi, dedicandosi in particolare ai bambini. Prima di approdare a Palazzo Candiotti per gustarsi un bel pranzo in stile quintanaro.