BELLARIA (di Giacomo Restani) – Lo Zar della pallavolo italiana è tornato a parlare della propria città natale, Spoleto. Fresco campione italiano di beach volley nella tappa di Bellaria in coppia con l’argento olimpico Daniele Lupo, Ivan Zaytsev ha concesso una lunga intervista ai microfoni dell’Akos Podcast di Luca Gemignani in cui ha ripercorso tutti i momenti salienti della propria carriera, dai primi passi mossi tra Spoleto e Foligno fino al (nuovo) approdo alla pallavolo sulla sabbia.
“Ho iniziato a giocare a pallavolo per “colpa” di mio padre, probabilmente il più grande giocatore della storia dell’ex Unione Sovietica. Mia madre era una nuotatrice, ma il nuoto non mi ha mai entusiasmato, le dinamiche di spogliatoio di uno sport di squadra come la pallavolo mi hanno attratto maggiormente. Ho iniziato a fare i primi palleggi nel corridoio di casa con mio padre da piccolissimo, da lì è iniziato tutto”.
Il padre Vyacheslav fu il primo atleta dell’ex Unione Sovietica a ricevere direttamente da Gorbaciov il permesso di andare a giocare all’estero. Grazie all’avventura pallavolistica di “Slava” a Spoleto, eletto atleta del secolo dell’URSS, Ivan ha potuto vestire la maglia della nazionale italiana, arrivando a esserne il volto più noto e conquistando un bronzo e un argento olimpico.
“Grazie ai successi sportivi conseguiti, non lontano dal termine di carriera mio padre si era guadagnato la capacità di interagire con i vertici politici e riuscì a ottenere il permesso di venire a giocare a Spoleto e mi permise di nascere di lì a poco nella cittadina umbra. Per i miei primi approcci alla pallavolo giovanile decidemmo poi di stabilirci a Foligno, seguendo la carriera da allenatore di mio padre” .
Al suo approdo a Spoleto, nel proprio palmares Slava Zaytsev contava ben 6 campionati europei, 2 mondiali, 2 argenti e un oro olimpico. La scelta di andare a vincere il campionato di A2 a Spoleto sembrerebbe non rispettarne la gloriosa carriera, il punto di vista di Ivan a riguardo sembra chiarire ogni dubbio sulla personalità di Slava.
“Secondo me fu una decisione di pancia, mio padre è sempre stato un tipo semplice e molto fermo, ha sempre detto ciò che pensava in faccia alla gente. La decisione di andare a Spoleto è stata istintiva e coraggiosa; sono contento che abbia scelto Spoleto perché sono rimasto legato ancora a tante persone lì, mio padre fu accolto alla grande e sempre ben voluto”.
Parlando invece del presente, a distanza di 16 anni dall’ultima volta Ivan è tornato ad essere campione italiano di beach volley, stavolta in coppia con Daniele Lupo. Lo Zar di Spoleto ha dedicato qualche parola al proprio imminente futuro sportivo.
“La scelta di passare al beach con Daniele non è stata programmata. Ancora non credo di fermarmi con la pallavolo indoor, probabilmente farò ancora un altro anno per poi passare completamente sulla sabbia. Sento di avere ampi margini di miglioramento nel beach, ai giochi di Los Angeles 2028 avrò 39 anni, ma io e Daniele ce la metteremo tutta per arrivare a questo traguardo”.