FOLIGNO (di Gabriele Grimaldi) – Dall’amarezza della stagione conclusa con la seconda retrocessione di fila alla questione Blasone passando per la C4, la società attuale, i motivi che hanno portato alla penalizzazione di 5 punti in classifica e molto altro.
L’ex patron del Foligno Calcio, Renato Colavita, ha parlato a 360 gradi dei falchi in un’intervista mandata in onda ieri sera a Trg nel programma condotto da Silvano Baccarelli.
COLAVITA SI SFOGA – “Non ho mai concesso interviste quest’anno perché amareggiato da tutto quello che si diceva e faceva. Non c’è mai stata un po’ di democrazia su quel che ho fatto: io, fondamentalmente, ho salvato il Foligno. Se il Foligno ancora sta giocando anche con due retrocessioni, il Foligno era nel fallimento, pieno di debiti. Siamo riusciti a sistemare un po’ tutto, ultimamente grazie al presidente nuovo che è il vero presidente. Io non l’ho messo dentro, ma lui è entrato in punta di piedi all’inizio, ha aiutato la società, ha il figlio che gioca ed è molto bravo, sono sicuro farà cose belle e importanti. I veri tifosi ci sono e saranno sempre per il Foligno. Il Foligno è uno, non è che altri possono vogliono mettersi a fare la squadra del Foligno dopo che sono entrati nel circuito da 3 anni quando il Foligno c’è dal 1928. Io purtroppo ho dovuto fare una scelta: o pagavo i debiti o facevo uno squadrone spendendo tanti soldi come ha fatto la C4. Non ho nulla contro la C4, ma farebbe bene a venire a parlare con la società quando vuole qualcosa, seza disturbare sindaci e assessori. Se vuole giocare al Blasone, siccome è stata già fatta una proposta, noi siamo a disposizione. Chiaramente il Blasone non è un campetto di calcio e ha dei soldi per mantenerlo. Per cui noi siamo aperti a qualsiasi discorso: ci chiedessero incontro, non ci sono problemi. Quello che scrivono i “popolani” del bar non mi interessa assolutamente. Io so quel che ho fatto, so i sacrifici che ho fatto e l’impegno che ho messo senza l’aiuto di nessuno. Si dice a Foligno che la “squadra è di Foligno, noi siamo i folignati e la squadra è la nostra”, lo dimostrassero! Posso capire che hanno avuto delle gestioni precedentemente…addirittura Mafia Capitale, c’è stato di tutto e di più, ma non penso ci sia ancora bisogno di far vedere l’impegno messo da questa società. Noi avanti, punteremo molto sul settore giovanile. Già quest’anno abbiamo avuto 100 ragazzini, cosa che l’anno prima non avevamo. Chi c’era prima di me pensava ad altro invece che far crescere il Foligno“.
SOCIETA’ – “Simone Filippetti è il presidente, è nella società e ha messo soldi per salvare il Foligno come ho fatto io.E’ venuto fuori il discorso di Alvano Bacchi, mio caro amico, persona di altissimo spessore. Ha figlio che gioca, è appassionato e studioso del calcio, per me è un grandissimo competente. Ci ha dato una mano sotto l’aspetto societario e amministrativo, sul come gestire le cose. Non è nè il direttore sportivo nè il direttore generale né l’allenatore, ma è amico che mi ha dato una mano a gestire le problematiche della società. Io sono l’amministratore delegato della società, cercherò di gestire ancora al meglio. La mia fortuna è che non sono più solo sott l’aspetto economico e gestionale. Fortunatamente c’è il presidente Filippetti, un intenditore di calcio. Sono sicuro faremo delle belle cose“.
BLASONE ALLA C4 – “Sarò molto difficile che la C4 giochera al Blasone. Si spaccia come grandissimo squadrone ma non l’ha dimostrato. Data anche la pressione delle istituzioni che cercano di mantenere un po’ pace e gestire le cose nel migliore dei, però la C4 deve capire che il Blasone è uno stadio importante con spese importanti. Non può pensare di venire allo stadio tirando fuori due lire… Quello è stadio del Folignoo Calcio, ma siamo aperti a tutte le proposte che ci vengono fatte senza nessun problema”.
LA C4 – “Ha cambiato nome e colori, ha un grosso settore giovanile e tanta gente. Cosa vuole fare la C4? Secondo me deve dimostrare tanto, ma tanto tanto tanto. Anche spendendo molto meno si trovano i giocatori. Io non dico che la C4 non giocherà al Blasone. Per me che sia la C4, la Vis o qualcun altro che mi chiede uno spazio per giocare, ne parliamo. Chiamare i tifosi e la gente e facendo pressione come ha fatto Zoppi – siamo amici – non è il modo. Questo è il modo per farmi incazzare”.
PUNTI DI PENALIZZAZIONE – “Vorrei chiarire questa cosa. Io chiamai la Lega, non voglio fare i nomi di chi chiamai. Dissi che avevo delle vertenze da pagare e pure l’iscrizione. A Foligno si diceva che il Foligno non si iscriveva e che sarebbe fallito, invece siamo stati i primi a iscriverci. Chiesi che tempi avevo per pagare le vertenze e iscrivermi al campionato. Mi fu detto che avevo tempo fino a fine mese. C’è stato un fraintendimento su questo “fine mese”: lui intendeva fine mese per l’iscrizione, non per le vertenze. Per cui le vertenze – della vecchia gestione della Serie D – sono scadute e sono state pagate con 5 giorni di ritardo e questo, purtroppo, è stato il risultato. Io avevo mille problemi, situazioni e cose da valutare e sicuramente è stato un mio errore, mi sarei dovuto informare meglio.”
COTRONEO – “Per me è un fratello, quasi un figlio. E’ stata una persona che prendeva uno stipendio. Cotroneo, sapendo le situazioni, mi disse di non pensare a lui, ma ai problemi e ai debiti. E l’abbiamo pagato per ultimo, alla fine. E’ sempre stato corretto. Se ci fossero stati altri problemi sono convinto che avrebbe aspettato. Cotroneo è intoccabile“.
LA SCOMMESSA DELLA SCHIFFER – “Una volta feci una scommessa con degli amici. Dissi: ‘la prossima settimana andrò con la Shiffer, una delle donne più belle del mondo. A tutti i miei amici dicevo che sto in barca con la Schiffer’. Per cui ognuno può dire quello che vuole, che da domani è suo il Foligno…Fa delle scommesse e queste scommesse poi verranno valutate. La C4 è una società di tutto rispetto, ma discuto la forma. Io ci guadagnato, se ci avesse comprato con tutte le centinaia di migliaia di euro che ho tirafo tuori. E’ successo che dopo la C4 parlò con me, andò a parlare immediatamente con Filippetti, il giorno dopo, senza dirmi niente. E espose a Filippetti determinate cose. Filippetti, essendo un imprenditore facoltoso, si indispettì di questa cosa, venne da me e mi disse che mi faceva la stessa offerta della C4, entrando in società, mettendo quello che manca, gestendo le cose in un certo modo, per far rimanere il Foligno a Foligno. Questo è accaduto, dopodichè cosa fa la C4? Chiama i tifosi. Non voglio parlare male coi tifosi, ho avuto uno scontro con loro e sanno che per me averne un altro non è un problema…però se la squadra vince è tutto bello, se la squadra perde allora “andate via, cacciateli via”. Io parlo dei veri tifosi, gli altri non li prendo neanche in considerazione. Gli dò ragione ai tifosi, giustamente guardano i risultati, ma i risultati in un campo sono una cosa e della società sono altro“.
L’APERTURA A TUTTE LE SOCIETA’ DI FOLIGNO – “Sono aperto a qualsiasi discorso non solo con la C4, ma con tutte le squadre limitrofe di Foligno che vogliono venire a giocare al Blasone. Parlerò con tutti, senza problemi. Per me la C4 è uguale alla Vis e a tutte le squadre che ci sono a Foligno. Noi siamo a disposizione per qualsiasi cosa. Pregherei la dirigenza della C4 di parlare con la società Foligno Calcio e non con altre persone che non ha senso coinvolgere. Spero che le cose funzioneranno meglio e la gente riesca a capire che Foligno ha una sola squadra: il Foligno Calcio”.
Questo il video della seconda parte dell’intervista.