FOLIGNO – Sembrava tutto fatto è invece alla fine la città di Foligno ha rinunciato ad ospitare la nazionale femminile di pallavolo. Prestigio, visibilità, ma anche tante persone che sarebbero arrivate un Umbria per vedere all’opera le azzurre di Coach Davide Mazzanti che quest’estate saranno protagoniste della NVL e del Campionato del Mondo.

Nulla di fatto anche se lo staff della Fipav in seguito ai sopralluoghi aveva reputato il PalaPaternesi idoneo per la prima fase di preparazione che si sarebbe svolta dal 20 aprile alla fine di maggio.

Il PalaPaternesi però a causa del prolungasi dei campionati di altri sport per la pausa di gennaio dovuta al Covid è occupato dalle società sportive locali e non si è riusciti a trovare soluzione alternativa per delocalizzare le varie partite.

Ma cosa perde Foligno?
Lo sport non solo al maschile ed i numeri parlano da soli. La pallavolo è il primo sport al femminile a livello nazionale ed è sicuramente uno dei primi anche a livello mondiale. In questo panorama la nazionale italiana è una tra le più forti al mondo insieme a Stati Uniti e Serbia e a differenza della nazionale di calcio a settembre sarà una delle favorite per la vittoria del Campionato del Mondo.

Nella nazionale azzurra gioca una delle sportive più importanti del mondo, Paola Egonu, che alle ultime olimpiadi di Tokyo è stata scelta dal CIO come portabandiera nella cerimonia di inaugurazione (foto). È considerata una delle pallavoliste più forti della storia ed è a tutti gli effetti un simbolo della “lotta” al razzismo. Personaggio di fama mondiale scelta anche come testimonial di vari prodotti commerciali. Insomma un idolo per tante bambine che iniziano a praticare pallavolo, ma anche per tanti appassionati di sport.

Peccato perché se la nazionale avesse preparato la prima fase della stagione internazionale a Foligno ne avrebbe giovato anche tutto il movimento pallavolistico regionale. A quanto è dato sapere comunque la Fipav Umbria ha fatto tutto il possibile per chiudere l’accordo, ma non è bastato.