FOLIGNO (di Gabriele Grimaldi) – “Ai ragazzi dico di credere sempre in sé stessi, non avere paura e di inseguire sempre i sogni con tutto il cuore“.

E’ questo il messaggio che Fiammetta Rossi, campionessa folignate del tiro a volo, ha dedicato ai giovani sportivi che lunedì sera si sono ritrovati nel Santuario della Madonna del Pianto di Foligno per l’evento organizzato dalla Diocesi e dal CSI Foligno in omaggio al Santo Patrono cittadino, San Feliciano.

L’atleta classe 1995 in forza alle Fiamme Oro ha raccontato ai giovani ascoltatori diversi aneddoti sulla sua carriera di sportiva ad alto livello. A partire dalla scelta di passare dall’equitazione…al tiro a volo. “Da sempre mi sono definita un’atleta, a 4 anni ho iniziato a fare equitazione e ho capito da subito che amavo lo sport – ha svelato – Da lì non mi sono fatta mancare niente: pallavolo, nuoto, danza classica e moderna…ma con scarsissimi risultati. Da lì…ho addrizzato la mira e ho provato il tiro a volo. Mi sono avvicinata un po’ grazie alla mia famiglia di tiratori e un po’ per divertimento“.

L’evento che ha fatto scattare la passione sconfinata, però, è stato un altro: “Nel 2012 ho avuto la fortuna di andare alle Olimpiadi di Londra con mio padre – ha raccontato – Ho assistito alla vittoria di un’italiana di 19 anni e questo evento mi ha cambiato la vita. Mi sono emozionata, piangevo e mi sono detta: ‘Che bello, voglio farlo anche io’. Così appena sono tornata in Italia ho chiuso con l’equitazione, capitolo importante della mia vita durato 9 anni. Tra l’altro avevo notato che la mia famiglia storceva un po’ il naso per le l’equitazione, pur non dicendomi mai di noi, a differenza del tiro a volo…”.

La passione è diventata nel tempo un vero e proprio amore per questo sport che l’ha vista trionfare in lungo e largo in Italia e all’estero: “Mi sono appassionata ai valori che trasmette questo sport – ha ammesso – Il tiro a volo è uno sport pulito, si gioca nel verde e all’aria aperta e trasmette principi fondamentali come la forza di volontà, la voglia di fare bene, la determinazione. Non c’è diversità nel tiro a volo, è praticato da tutti, senza distinzioni e c’è una sana competizione perché tutti siamo allo stesso livello. Per questo dico che è uno sport sano che fa crescere e maturare. Importanti per me sono la mia famiglia e la Polizia di Stato che mi sostiene nel cammino, sia nei momenti belli che in quelli brutti. Il consiglio che do è di provare a venire a sparare almeno una volta: quando parte il piattello a tutta velocità e si riesce a colpirlo è un’emozione indescrivibile, un misto di fierezza, orgoglio e potenza. E’ davvero uno sport adrenalinico“.

Fiammetta Rossi ha ricevuto anche un messaggio di ringraziamento da parte del Vescovo Mons. Domenico Sorrentino per il messaggio che ha portato e, al termine della serata, le è stato fatto un dono da parte della Diocesi.

Il 2021 per Fiammetta Rossi è stato un anno da ricordare perché oltre l’argento nella prova a squadre agli Europei (25^ nella prova a squadre) ha ottenuto il primo podio in coppa del mondo con il terzo posto nella tappa di Nuova Delhi, in India. La ribalta internazionale però è arrivata già nel 2019 alle Universiadi quando ha conquistato l’argento nel trap individuale e l’oro nella gara a coppie miste (mixed team), entrambe specialità olimpiche a Tokyo 2020 (ma il mixed team sarà olimpico per lo skeet a Parigi 2024).











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