FOLIGNO (R.M.) – Dopo i 7 punti in tre partite ravvicinate, Alessandro Manni ha avuto modo di lavorare per una settimana intera con la sua C4. Sicuramente adesso il tecnico avrà avuto modo di conoscere meglio i suoi ed imprimere un’impronta maggiore. Prossima tappa il San Sisto, che all’andata superò 2-1 a Spello i folignati, incrinando un po’ le certezze di inizio stagione: «Andiamo per step – dice il tecnico -. Siamo contenti di quanto abbiamo fatto, ma manteniamo un occhio vigile sulla classifica. La prima cosa, anche se sembra scontata, è raggiungere la salvezza. Chiaro che non mi nascondo e l’organico ha nelle corde qualcosa di importante. I ragazzi quando sono arrivati si sono guardati in faccia, io li ho solo messi a loro agio. Questa è stata la prima settimana vera che ho potuto lavorare con loro, finalmente, curando anche qualche particolare in più».

E magari con qualche pezzo in più: «Francioni sta meglio: in questi impegni lo abbiamo centellinato. Non ha ancora i 90’ interi nelle gambe, ma con lo staff valuteremo il suo impiego al meglio. In più è arrivato Settimi, che è un ragazzo molto interessante a livello tecnico. In più conosce l’ambiente e si è già integrato molto. È arrivato motivatissimo e cercheremo di far fruttare al meglio le sue qualità impiegandolo nella maniera corretta».

Manni a Bastardo a giocato con il 4-4-1-1. Sarà questo il modulo di partenza? «Quando si prende un’avventura nuova credo che la cosa principale sia dare certezze e arrivare alla compattezza. Non sono legato a un modulo: sto cercando di capire, in base alle caratteristiche dei ragazzi, come occupare al meglio il campo, anche in relazione a come giocano gli altri. La cosa che mi rende molto fiducioso è la massima disponibilità da parte del gruppo».

A San Sisto altra gara tosta: «Non stanno lassù per caso. Stanno facendo benissimo, giocano insieme da tanto tempo e si riconoscono nel modo di giocare. Sono molto consolidati e compatti: il lavoro dell’allenatore è ben evidente e per noi sarà un bel test. Il girone di ritorno dirà quello che possiamo fare: rispettiamo tutti, ma andiamo in campo per dare il massimo. Vogliamo dargli fastidio».











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