SPOLETO (stefano gobbi) – Quando al 42’ del primo tempo ha rubato palla agli avversari sulla linea mediana e ha iniziato a correre a perdifiato verso la porta di uno dei portieri più blasonati del calcio umbro (Marianeschi), lui ha ripensato all’ultimo “annus horribilis” appena trascorso: dalla rottura del crociato del ginocchio sinistro, al lockdown e infine al Covid e alla sua quarantena. Un anno orribile da dimenticare con un calcio.
Così appena dentro l’area lui, Gabriele Emili nato il 12 settembre 2001, ha calciato con tale potenza e precisione che il portiere avversario, pur esperto ha dovuto raccogliere la palla infondo alla propria rete. Così il gol del pareggio della Ducato Spoleto contro la Nestor ha un valore che va oltre il semplice risultato sportivo: premia le sofferenze e la voglia di riscatto di un giovane che ama alla follia il calcio e festeggia il compleanno di un ventenne che sogna di giocare ad alti livelli. Anche a 20 anni si sogna, si tifa una squadra di calcio (Gabriele il Milan) e si corre dietro ai propri desideri perché è giusto lottare per ciò che si vuole raggiungere.
Gabriele ieri era il tuo compleanno, che dire? Ti sei fatto proprio un bel regalo…… o no?
“Segnare nel giorno del proprio compleanno è sempre qualcosa di speciale, questa volta ancora di più perché era un anno preciso dall’infortunio al ginocchio”.
Mi racconti la tua vita calcistica in breve?
“Ho iniziato a giocare a calcio a 4 anni con la squadra del mio paese ma per vari motivi all’età di 10 anni ho dovuto cambiare squadra e sono andato alla Fulginium dove mi hanno permesso di migliorarmi molto sotto tutti gli aspetti. Quattro anni fa invece la Ducato mi ha cercato con insistenza grazie al direttore generale Salvatore Capozzi che era stato uno dei miei primi allenatori e conoscendo già l’ambiente ho subito sposato questo progetto”.
L’anno scorso infortunio ai crociati, il recupero, il fermo dei campionati e poi quando sembrava tutto passato hai dovuto lottare con questo virus. Dimmi che anno hai passato, che sensazioni avevi?
“L’anno passato sicuramente è stato il più brutto della mia “carriera” perché non è mai facile superare un infortunio del genere – (la rottura dei legamenti del ginocchio sinistro – ndr) – e in quei momenti a volte ti vengono tante idee negative in mente, devo ringraziare i miei compagni, la mia famiglia e la società che mi è stata vicina e con tanta forza di volontà sono riuscito a superare il tutto. Poi però quando tutto sembrava finito sono stato costretto a stare a casa 25 giorni chiuso in casa per colpa del Covid saltando tutta la preparazione, sembrava un calvario che non finiva mai ma speriamo che con domenica siamo riusciti a mettere un punto sul tutto”.
Quest’anno avevi offerte da altre squadre, eppure tu hai voluto rimanere alla Ducato Spoleto. Perché? E cosa vuoi dimostrare con questa scelta?
“Il progetto della Ducato Spoleto è una grande scommessa e come ben si sa le scommesse si possono vincere oppure perdere. Però si sente che nell’ambiente c’è aria positiva. C’è voglia di fare qualcosa di importante e soprattutto c’è un gran gruppo. Ho deciso di rimanere perché agli occhi della gente noi partivamo come sfavoriti rispetto a tutte le altre squadre. Quando parto in svantaggio io riesco sempre a tirare fuori il meglio di me stesso”.
Il periodo brutto è alle spalle adesso dopo il gol hai più motivi per allenarti con calma e giocare come sai fare.
“Il periodo brutto speriamo sia finalmente alle spalle, quando si parla di calcio non so cosa sia la calma e continuerò ad allenarmi al massimo come ho sempre fatto e cercherò di dare sempre il mio contributo alla squadra con il modo che mi riesce meglio ovvero lottando”.
A chi vuoi dedicare questo importante gol?
“Il gol lo dedico a me stesso perché so solo io cosa ho passato, diciamo che mi sono fatto un bel regalo di compleanno”.
Quale sogno vorresti realizzare nella tua vita di calciatore?
“Il mio è sogno è quello di arrivare più in alto possibile e magari fare del calcio un lavoro vero e proprio”.
Questo è Gabriele Emili. Insieme a Francesco Ammenti costituiscono l’ossatura della Ducato Spoleto 2021/2022 che combatterà contro avversari più esperti e blasonati. Gabriele (come Francesco) non ha paura anzi, le difficoltà caricano la propria voglia di lottare e c’è da giurare che quest’anno non sarà facile passare dalle parti del centrocampo giallo-verde-blu.