CANNARA (di Giacomo Restani) – Se il Cannara occupa il quinto posto nel girone B di Promozione umbra ed è lì a giocarsela con le prime della classe è anche grazie alle loro prestazioni: i gemelli argentini Facundo e Franco Ferrario (foto di Cosi PH) sono solamente alla prima stagione calcistica in Italia, ciononostante questi mesi sono stati loro sufficienti per lasciare il segno sui campi di provincia di tutta l’Umbria. I due si sono quindi raccontati attraverso una breve intervista doppia rilasciata ai nostri microfoni, ripercorrendo le proprie carriere tra Argentina e Italia.
Ciao ragazzi, diteci pure come vi chiamate e dove e quando siete nati.
Facundo e Franco: “Siamo Facundo Ferrario e Franco Ferrario, siamo nati il 6 dicembre del 2001 a Monte Grande, in provincia di Buenos Aires in Argentina”.
Quando e dove avete iniziato a giocare a calcio? Lo avete fatto insieme?
Facundo: “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 4 anni nel Mayo, un club della mia città. Sì, ho iniziato a giocare con mio fratello”.
Franco: “Ho iniziato all’età di 4 anni assieme a mio fratello giocando nel Mayo e devo molto a questa squadra perché mi ha aiutato moltissimo a crescere sia come persona sia come calciatore, da lì non ho più smesso di giocare”.
Quando siete arrivati in Italia? Come mai avete scelto questo Paese?
Facundo: “Sono arrivato in Italia nell’agosto del 2023, al posto di entrare in una società di serie A argentina. Con loro non avevo ancora firmato alcun contratto e quando si è presentata la possibilità di venire qui a Cannara l’ho colta al volo perché il progetto mi ha convinto sin da subito”.
Franco: “Sono arrivato anche io a Cannara nell’agosto 2023, non ho esitato a venire qui perché penso che l’Italia sia un Paese in cui potrò costruire una carriera e farmi conoscere”.
Cosa vi piace dell’Italia? Cosa invece non vi piace?
Facundo: “Mi piacciono il cibo, i paesaggi e il senso di sicurezza che trasmette questa zona d’Italia”.
Franco : “Ciò che mi piace dell’Italia èil senso di pace, di sicurezza, penso che sia un Paese ordinato. Ciò che non mi piace non riguarda l’Italia in sé, piuttosto il fatto di essere lontano dalla mia famiglia e dai miei amici. Tuttavia so che è uno sforzo a cui mi devo sottoporre per raggiungere i miei obiettivi e realizzare i miei sogni”.
In che parte del campo giocate?
Facundo: ” Io gioco a centrocampo”.
Franco: “Gioco in attacco; posso fare l’esterno, la punta o la seconda punta”.
Chi è il più forte tra i due?
Facundo: “Siamo diversi, mio fratello è un attaccante, è molto mobile e veloce. Io invece penso di essere più creativo in campo e posso dare il mio contributo anche in difesa. Tutto sommato Franco è più forte, perché negli ultimi metri di campo è decisivo”.
Franco: “Siamo diversi per posizione in campo e stile di gioco. Credo che insieme, per caratteristiche, ci completiamo. Facundo è molto tecnico e intelligente, questo secondo me lo rende uno dei migliori della categoria”.
Che rapporto avete con i compagni di squadra e con il mister?
Facundo: “Il rapporto con i miei compagni e con l’allenatore è ottimo, siamo un gruppo molto umano. Mi aiutano molto su ogni punto di vista e per me è fondamentale visto che sono lontano da casa”.
Franco: “Il rapporto che ho con entrambi è ottimo, sono stato accolto molto bene e mi hanno sempre aiutato nel momento del bisogno. Vivendo lontani da casa, i nostri compagni sono diventati come una famiglia per me e mio fratello”.
Chi è secondo voi il giocatore più forte del Cannara?
Facundo: “Che domanda difficile! Abbiamo un’ottima squadra, tutti giocano bene e lottano per un posto da titolare. Se devo dirvi un giocatore, ho un debole per il gioco di Giacomo Camilletti, perché non perde mai un pallone”.
Franco: “Nel mio modo di pensare non c’è un giocatore migliore dell’altro, penso che ognuno fornisca alla squadra il proprio fondamentale contributo. Sento che il gruppo che abbiamo formato, fatto prima da persone e poi da giocatori, sia più importante delle individualità”.
Ve la sentireste di dare un voto alla società Cannara?
Facundo: “Con noi la società si è comportata benissimo, è ben organizzata, sempre attenta a quello che succede al giocatore dentro e fuori dal campo”.
Franco: “È una società di brave persone, che è per me la cosa più importante. Sono sempre presenti per qualsiasi bisogno. Vivendola da dentro posso dire che sembra di un’altra categoria”.
Avete mai mangiato la cipolla di Cannara? Vi piace?
Facundo: “Sì, l’ho mangiata quando c’è stata la sagra della cipolla qui a Cannara. Mi piace, ma non è qualcosa che mangerei tutti i giorni”.
Franco: “Non saprei, non l’ho mai mangiata”.
Siete soddisfatti della vostra stagione e di quella del Cannara?
Facundo: “Sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo nel girone di ritorno, ho ancora l’amaro in bocca per quello d’andata, perché sento che meritavamo qualcosa in più. Personalmente mi sono trovato molto bene quest’anno, sicuramente ci sono molte cose che devo migliorare, ma per essere il primo anno qui direi che è andata bene”.
Franco: “Per essere il mio primo anno in Italia credo di aver fatto molto bene, sono riuscito a fare gol e per un attaccante è la cosa più importante”.
Quali sono le differenze tra il calcio italiano e quello argentino?
Facundo: “La differenza che vedo è che in Argentina si gioca con molta più intensità e ci sono anche più contrasti. Quando sono arrivato qui ci ho messo diverse partite per adattarmi perché mi hanno fischiato tanti falli che in Argentina solitamente non si fischiano”.
Franco: “Quello argentino è più fisico e intenso, mentre il calcio italiano è più tattico e fatto di ordine”.
Quale consiglio dareste al calcio di provincia italiano per crescere?
Facundo: “Non saprei che consiglio dare, l’unica cosa che posso dire è che anche le categorie inferiori hanno la loro grande importanza”.
Franco: “Sono qui solo da un anno, quindi non penso di poter rispondere, ma molta importanza deve essere data alle giovanili e ai ragazzi che iniziano, a lungo andare se ne vedono i frutti”.
Cosa vorreste per il Cannara per questo finale di stagione?
Facundo: “Senza dubbio mi piacerebbe raggiungere i playoff e lottare per andare in Eccellenza. Penso che sia qualcosa che meritiamo, abbiamo una squadra che ha tutte le carte in regola, che darà tutto per provare ad arrivare ai playoff e raggiungere questo obiettivo”.
Franco: “Stiamo lavorando in vista delle ultime quattro partite, vogliamo vincerle e qualificarci ai playoff, la squadra è forte sotto tutti gli aspetti e sono convinto che ce la faremo”.
Quali sono i vostri obiettivi calcistici futuri?
Facundo: “Il mio obiettivo è fare carriera nel calcio, arrivare più in alto possibile”.
Franco: “Voglio fare sempre bene e arrivare più avanti possibile nella mia carriera”.
Tanti saluti alla famiglia Ferrario e a tutti gli amici in Argentina…