ROMA – Ci pensa il Governo a risolvere i problemi del Cru della Figc, che la settimana scorsa aveva scritto una lettera alla Presidente della Regione Donatella Tesei per chiedere di derogare le disposizioni del penultimo DPCM, che vietavano la presenza del pubblico negli Stadi.

Il nuovo DPCM (13 ottobre) infatti non fa distinzione tra professionisti e dilettanti e autorizza la presenza del pubblico fino a mille spettatori negli impianti all’aperto e 200 per quelli al chiuso, ma nella misura massima del 15% della capienza totale degli stessi impianti. Decade quindi la richiesta di proroga del Presidente del Cru Luigi Repace che chiedeva l’autorizzazione per accogliere nei campi da calcio umbri fino a 500 spettatori.

Prenotazione e solo posti a sedere
Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto) precisa però che l’accesso del pubblico è consentito “esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali”.

In pratica:
Per il calcio dilettantistico umbro quindi si tratta solo di un piccolo palliativo perché in un impianto che dispone di una tribuna con capienza di 300 posti possono entrare appena 45 spettatori, ma la società dovrà comunque organizzarsi per numerare i posto ed attivare in tempo utile la prevendita dei biglietti che dovranno essere obbligatoriamente nominativi.

“Le regioni – precisa ancora il Decreto – in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti”.

La Presidente della Regione Tesi, nonostante ciò, potrà tranquillamente riporre nel cassetto la lettera del Presidente Repace senza dare alcuna risposta perché, ferma restando la percentuale del 15% della capienza degli impianti, il numero massimo di spettatori richiesto dal Cru è inferiore a quello consentino dal DPCM.

 











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