SPOLETO – Non ci stanno i genitori degli Allievi A2 della Ducato Spoleto a passare per razzisti solo perché l’arbitro nel referto della gara di domenica scorsa (3 ottobre) tra Fulginium e Ducato Spoleto ha riportato fatti non veri o quantomeno da verificare. L’arbitro scrive, il Giudice Sportivo condanna, la società può fare ricorso, ma i genitori non ha possibilità di replicare e nei loro confronti scatta la macchia del fango.

Analizzato il referto arbitrale infatti il Giudice Sportivo ha multato la Ducato Spoleto per 600 Euro “perchè durante la partita, – si legge nel comunicato n° 44 del Cru Figc –  i propri sostenitori rivolgevano minacce ed insulti all’indirizzo dell’arbitro ed, altresì, utilizzavano espressioni di stampo razzista nei confronti di un calciatore della squadra avversaria”.

Premesso che la partita, soprattutto nel secondo tempo si è giocata in un clima a dir poco rovente perché il giovane direttore di gara nell’arco del 90 minuti ha concesso ben 4 rigori (uno alla Ducato e tre, di cui due nella ripresa alla Fulginium) ed ha espulso due giocatori ospiti la Ducato Spoleto nonostante tutto ha comunque vinto 3 a 2 e si è portata a casa i 3 punti. Ebbene è indubbio che l’arbitro ha perso il controllo della situazione ed ha fortemente contribuito ad infervorare gli animi sugli spalti.

Secondo una ricostruzione dei fatti a proferire minacce ed insulti nel confronti dell’arbitro sin dal primo tempo sarebbero stati indifferentemente i sostenitori di entrambe le squadre. C’è di più: nei campionati giovanili come ben noto non esiste l’obbligo di dividere le tifoserie e quindi l’arbitro non ha alcuna prova concreta per distinguere chi tifa per l’una o per l’atra squadra.

Ancora più grave è riportare nel referto frasi del genere “utilizzavano espressioni di stampo razzista nei confronti di un calciatore della squadra avversaria” se non si hanno le prove certe di quello che si scrive perché oltre a danneggiare economicamente la società si infanga l’immagine, sia della stessa società, sia in questo caso di quei genitori dei giovani calciatori che la domenica vorrebbero assistere alle partite in santa pace.

Nella squadra Allievi della Ducato Spoleto gioca più di un giocatore straniero (di origini non italiane) ed i genitori ci tengono a precisare: “non siano razzisti, non abbiamo utilizzato espressioni di stampo razzista nei confronti dei giocatori avversari”.

Al contrario i valori dell’integrazione sotto ogni aspetto sono tra i principi cardine dell’intera attività sportiva della società spoletina.











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